L’importanza della riqualificazione

L’impasse della crisi edile si supera con la riqualificazione, che sembra rappresentare il volano per l’economia collegata al settore delle costruzioni, e un’ancora di salvezza per l’ambiente, risparmiato all’avanzare del cemento.

Il concetto di partenza è semplice: riqualificare per adattare costruzioni del passato a esigenze moderne. L’ultimo rapporto annuale di Anaepa (associazione nazionale artigiani dell’edilizia dei decoratori, dei pittori e attività affini) registra, tra gli altri trend di contrasto della crisi, il prevalere del passaggio dal costruire al “costruito”, ovvero, al recupero e al risanamento.

Riqualificazione

Perché sta assumendo sempre più importanza la riqualificazione? L’ingegner Dario Mantovanelli, responsabile marketing della Wienerberger spiega che :«In Italia il 40% delle emissioni di Co2 è causato da edifici obsoleti dal punto di vista impiantistico, progettati senza alcuna attenzione al contenimento energetico dell’involucro. Bisognerà capire su ogni singolo edificio se riqualificare significhi ripristinare un involucro  o se, in edifici dal basso contenuto architettonico, pensare e trovare i sistemi per finanziare demo-ricostruzioni».

A riguardo l’architetto Paola Vallario afferma che:« Il punto focale è quello dalla valorizzazione dello spazio collettivo urbano. Più che riqualificazione parlerei di rigenerazione, poiché non ci si limita al buon restauro dei manufatti urbani esistenti o alla definizione di nuovi arredi urbani». L’obiettivo di una buona riqualificazione è  «uno studio finalizzato alla conoscenza e comprensione delle specificità del luogo urbano, storico e attuale, nel tentativo di tracciare le possibili direzioni per un progetto di innovazione capace di mantenere quelli che sono i caratteri compositivi del tessuto che determinano la riconoscibilità dei luoghi che la storia ci ha consegnato». L’innovazione sta dunque nel rintracciare possibili “aperture”, pur mantenendo i rapporti spaziali e filologici tra antico e nuovo.

Differenze rispetto al passato

Fino a non molto tempo fa dove invece si puntava maggiormente a costruire e poco a riqualificare. Secondo Mantovelli la spiegazione risiede nelle «quantità del mercato dell’edilizia che negli ultimi anni sono drasticamente diminuite, e difficilmente aumenteranno nel breve termine, quindi le imprese dovranno sapersi adeguare a questo nuovo panorama e puntare sulla riqualificazione dell’esistente».

Il caso di Bologna

Un recente esempio in questo senso si ritrova nel progetto di riqualificazione dell’area bolognese denominata “ex Veneta”, dove la Wienerberger ha fornito i blocchi in laterizio Porotherm bio plan 35 per la realizzazione di un edificio residenziale in classe A.  Come sottolinea Mantovelli «per raggiungere una realistica classe A, involucro e impiantistica hanno ognuno un 50% di importanza. Senza un’adeguata sinergia tra progettazione architettonica e impiantistica, obiettivi così elevati di prestazioni energetiche sono impossibili da raggiungere. Il laterizio rettificato Porotherm bio plan 35 aggiunge inoltre un ulteriore tassello al benessere abitativo: l’elevato peso del blocco offre infatti straordinarie performance di isolamento dal caldo estivo».