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In bici per l’Italia a promuovere lo “zero waste” | Tekneco

rifuti zero

In bici per l’Italia a promuovere lo “zero waste”

Terminerà domani il tour per promuovere la strategia dei “rifiuti zero” con incontri tematici e nomination alle aziende che si sono distinte per “produzione pulita”

Scritto da il 19 giugno 2014 alle 8:45 | 0 commenti

In bici per l’Italia a promuovere lo “zero waste”

Si concluderà domanil 20 giugno a Capannori, in provincia di Lucca, lo Zero Waste Tour italiano, il Giro d’Italia delle buone pratiche a “rifiuti zero”. Il tour è organizzato da Zero Waste Italy in collaborazione con il Comune di Capannori e numerose associazioni con lo scopo di premiare l’impegno delle imprese nel raggiungimento dell’obiettivo Rifiuti Zero.

Testimonial del tour il biker Danilo Boni che sta attraversando buona parte del Paese in sella ad una bici elettrica per consegnare la nomination a 19 imprese e start-up che si sono distinte per il loro impegno nel promuovere processi di “produzione pulita”, sia nell’organizzazione del sistema di gestione dei rifiuti che nell’accettazione dei prodotti restituiti e dei rifiuti che restano dopo il loro utilizzo. In contemporanea, per sensibilizzare le comunità sul questo tema, in diverse città d’Italia sono stato organizzati degli incontri con Paul Connett (professore emerito di chimica ambientale all’Università St. Lawrence di Canton-New York e ideatore della strategia Zero Waste 2020), Rossano Ercolini (Presidente di Zero Waste Europe e vincitore del Goldman Environmental Prize 2013) ed Enzo Favoino (ricercatore e coordinatore scientifico di Zero Waste Europe).
Il Giro, che vede anche la collaborazione di Radio 24 con la trasmissione “Si può fare”, terminerà domani 20 giugno a Capannori dove è prevista una tre giorni di workshop e iniziative tra le quali sabato 21 giugno la premiazione finale delle buone pratiche a Rifiuti Zero delle imprese.
Zero Waste Italy si è costituita nel maggio 2009 con lo scopo di raccordare le iniziative Zero Waste italiane con le reti europee e mondiali di questo movimento-progetto. Tra i propri compiti principali ha quello di redigere ed aggiornare la lista dei comuni italiani a rifiuti zero: ad oggi sono 205, per un totale di 4.315.008 abitanti.
La sola definizione di “rifiuti zero” accettata a livello internazionale è quella adottata dall’Alleanza internazionale rifiuti zero: «La strategia “rifiuti zero” è al tempo stesso pragmatica ed utopica. Essa cerca di emulare la sostenibilità dei cicli naturali, dove tutti i materiali eliminati diventano risorse per altri. “Rifiuti zero” significa prodotti pensati, progettati e realizzati in modo da ridurne drasticamente il volume ed eliminare la tossicità del rifiuto, conservare e recuperarne tutte le risorse, senza ricorrere a pratiche di incenerimento o sotterramento. Con l’incremento della strategia “rifiuti zero” si elimineranno le discariche che possono essere una minaccia planetaria per la salute degli uomini, degli animali e delle piante». Quindi questa strategia rappresenta un cambio di prospettiva che va dal sotterramento dei rifiuti come soluzione a valle del problema, ad un approccio a monte della gestione delle risorse: «Se un prodotto non può essere riutilizzato, riparato, ricostruito, rinnovato, rifinito, rivenduto, riciclato o compostato allora deve essere ridotto, ridisegnato o rimosso dalla produzione».


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L'autore

Stefania Marra

Stefania Marra, giornalista professionista dal 1994, è stata per circa dieci anni caporedattrice della rivista Modus vivendi. Dal 2005 gestisce il modulo pratico di giornalismo al Master di comunicazione ambientale (CTS/Facoltà di Scienze delle comunicazioni Università La Sapienza). Scrive soprattutto di storia sociale dell'alimentazione e di ambiente, settore per il quale ha ricevuto diversi premi giornalistici.


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