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Il giorno in cui la luce smise di costare | Tekneco

Il giorno in cui la luce smise di costare

L'editoriale di Marco Gisotti per il numero 12 di Tekneco

Scritto da il 31 luglio 2013 alle 8:30 | 0 commenti

Il giorno in cui la luce smise di costare

Il 16 giugno 1586 Maria Stuarda, regina di Scozia, riconobbe Filippo II di Spagna come suo erede. Il 16 giu- gno 1846 il cardinale Mastai-Ferretti venne eletto papa Pio IX. Sempre il 16 giugno nel 1911, a Endicott, nello stato di New York, venne fondata la Computing-Tabulating-Recording Company, che molti anni più tardi diverrà l’IBM. E il 16 giugno è la giornata in cui è ambientato l’intero romanzo di Joyce L’Ulisse. Ecco, tenetela a mente questa data, perché il 16 giugno del 2013, una domenica per la cronaca, l’Italia, per la prima volta nella sua storia per la durata di due ore, 120 minuti, si è servita esclusivamente di energie rinnovabili: niente carbone, niente gas, niente petrolio, niente nucleare… E per due ore la luce non è costata niente. Zero. Nel senso che per due ore quel sistema di aste continue che serve ad acquistare energia elettrica dai vari operatori si è fermato, perché sole,vento e una buona dose di idroelettrico non si pagano e sono stati sufficienti per tutto il consumo elettrico del Paese.

Ma una rondine non fa primavera (tanto più che quest’anno la primavera nemmeno s’è vista), ci sarà quindi da sperare bene? A confermare la buona notizia aggiungiamo, allora, che in maggio le rinnovabili avevano già soddisfatto la metà della domanda elettrica nazionale e che a Pasquetta dell’anno scorso, fra le 13 e la 14, il 64% dell’energia prodotta in Italia era da fonte rinnovabile con un picco straordinario in Sicilia, dove questa percentuale ha toccato il 94%. Ai pessimisti, ai negazionisti, a quelli che fanno spallucce quando gli parli di solare, di eolico e di rinnovabili in generale, spieghiamo che già oggi il 30% cir- ca dell’offerta media annuale arriva da quei 600.000 impianti di rinnovabili che si contano nel Paese del sole.Cosa potrebbe significare estendere queste due ore,occasionali per di più,al resto della giornata e poi al resto del calendario? Ci sono paesi come la Germania che non solo ci stanno pensando, ma ci stanno lavorando, con un obiettivo in là nel tempo, avverrà nel 2050, ma in maniera molto chiara e determinata. Sarebbe bello se anche l’Italia prendesse un appunto sul suo calendario per il giorno in cui la luce smetterà di costare. In termini economici e in termini ambientali.


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L'autore

Marco Gisotti

Direttore scientifico di Green factor, ha creato e dirige dal 2005 il Master in Comunicazione ambientale del Centro studi CTS con il Dipartimento di scienze della comunicazione della Sapienza di Roma e l’ENEA. È autore, con Tessa Gelisio, di “Guida ai green jobs. Come l’ambiente sta cambiando il mondo del lavoro” (Edizioni ambiente).


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