Fraunhofer, frammentazione dei materiali: il prototipo a Klimahouse

Al Klimahouse si levano i veli alla macchina per la frammentazione elettrodinamica per la disgiunzione di materiali compositi edili, ideato da uno dei centri di ricerca di eccellenza mondiali: il tedesco Fraunhofer Istitut für Bauphysik, con sede a Holzkirchen (in Baviera) che «fa ricerca applicata, ossia a stretto contatto con le aziende», racconta ai microfoni di Tekneco l’ingegner Patrick Dallasega, del Fraunhofer Italia. Questo legame col mondo industriale è comprovato dalla percentuale dei finanziamenti all’istituto «costituiti per il 30% da fondi pubblici e per il 70% da privati».

Tale tecnologia, come abbiamo già potuto illustrare, è stata applicata e successivamente sviluppata per poter riciclare diversi materiali compositi come appunto il cemento, ma anche scorie di inceneritori o plastica rinforzata con fibra di carbonio. Attraverso la frammentazione, questi materiali possono essere efficacemente scomposti e separati nei singoli componenti.

«Grazie a questa tecnologia l’istituto di Holzkirchen l’anno scorso l’istituto si è aggiudicato il premio di innovazione in Germania» spiega Dallasega.

Brevettato il prototipo presente in fiera, l’intenzione del Fraunhofer è «di sviluppare una tecnologia utilizzabile nell’industria del processo, cosicché diversi materiali possano essere suddivisi o riciclati a livello industriale».
Si aprono quindi scenari decisamente interessanti per questa applicazione dato il potenziale mercato cui è destinata. Basti pensare allo smaltimento dei rifiuti inerti: solo in Italia, ogni anno se ne producono 35 milioni di tonnellate, parlando unicamente di quelli provenienti dalle demolizioni.

Guarda l’intervista integrale sul canale youtube di Tekneco presso lo stand Fraunhofer.