Nucleare
Deposito nucleare. Parte la comunicazione
Al via la comunicazione per il deposito nazionale delle scorie nucleari che dovrebbe favorire la consultazione pubblica. Ma i dubbi sono tanti
Deposito nazionale delle scorie nucleari: una necessità poco voluta. Specialmente dalla politica che sa bene di ritrovarsi una vera e propria patata bollente. Nel frattempo la “patata” è in mano a Sogin che da ieri ha lanciato la campagna di comunicazione, del valore di 3,2 milioni di euro, per favorire la localizzazione, che è ancora un mistero, della struttura.
«Sogin ha lanciato ieri sulle principali reti televisive nazionali la campagna informativa sul progetto del Deposito Nazionale, l’infrastruttura dove saranno sistemati definitivamente i rifiuti radioattivi italiani, oggi stoccati in decine di depositi temporanei distribuiti sul territorio. Oltre alla tv, la campagna sará veicolata anche su radio, web e stampa. La campagna, realizzata da Saatchi & Saatchi – la stessa agenzia di #Guerrieri di Enel che si tramutò in “epic fail” sul web – , mira a far riflettere sulla necessitá di risolvere insieme il problema della gestione dei rifiuti radioattivi che produciamo ogni giorno: negli ospedali, nelle industrie, nei laboratori di ricerca e nei vecchi impianti nucleari dismessi, oggi in via di smantellamento. Sul problema dello smaltimento definitivo dei rifiuti radioattivi il nostro Paese non è andato avanti», dicono da Sogin in un comunicato stampa. Il video di 30 secondi infatti mostra una serie di persone riprese in slow motion al contrario, per sottolineare il fatto che non si sono avuti progressi in materia di messa in sicurezza delle scorie del nucleare.
«Tranne nell’ultima sequenza dove si vede un uomo che cammina in avanti. Qui è racchiuso il messaggio chiave: ripartire insieme in modo trasparente. Per la prima volta in Italia viene avviato, infatti, un percorso condiviso e partecipato che porterá, attraverso un’ampia e approfondita consultazione pubblica, alla realizzazione del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi, un’opera strategica per la sicurezza ambientale», proseguono da Sogin, spiegando lo spot che francamente non ci convince. Il concetto dell’essere andati all’indietro auspicandosi una ripartenza bisogna ammettere che è abbastanza abusato in tutti i campi nel nostro Paese, dall’economia al turismo, passando alle industrie e soprattutto non si fa cenno a una questione secondo me essenziale: la consultazione pubblica. Si tratta di una novità assoluta per grandi opere, che sarà necessario verificare come sarà fatta, per il nostro Paese, che dovrebbe assomigliare al “debat public” francese con il quale si discute con la popolazione dove mettere persino le centrali nucleari, e che in Italia è stato solo accennato nella Strategia energetica nazionale specificando, però, che ha un valore solo consultivo.
«Il processo entrerá nel vivo con la pubblicazione della Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee ad ospitare il Deposito Nazionale, che Sogin pubblicherá, assieme al progetto preliminare, sul sito www.depositonazionale.it una volta ricevuto il nulla osta dai Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente», proseguono da Sogin specificando: «che durerà dal 26 luglio a fine novembre 2015 con l’intento di accompagnare la fase di consultazione pubblica che prenderá avvio con la pubblicazione, insieme al Progetto Preliminare, della Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (Cnapi) ad ospitare il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi».
Quindi le notizie sono due. La prima è che dal 26 al novembre 2015, saranno rese note le aree idonee per la localizzazione del sito, mentre la seconda è che i svolgerà una consultazione pubblica. Anche se da ciò che emerge al sito sul deposito nazionale non rassicura per nulla. «La pubblicazione aprirà la fase di consultazione pubblica che prevede, entro i successivi 120 giorni, la realizzazione di un Seminario Nazionale a cui saranno invitati a partecipare attivamente i soggetti individuati dalla Legge, nonché i soggetti portatori di interessi. Nel corso del Seminario Nazionale saranno approfonditi gli aspetti relativi alla realizzazione della CNAPI, al Progetto Preliminare, alla sicurezza dei lavoratori, della popolazione e dell’ambiente, nonché ai benefici derivanti dalla realizzazione dell’infrastruttura», si legge nella pagina dedicata alla consultazione pubblica. Che a questo punto è tutta da verificare sia nella sua efficacia, sia nell’aggettivo che la qualifica. Ossia “pubblico”.
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L'autore
Sergio Ferraris
Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.
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