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Nucleare

Fotovoltaico batte nucleare

In nuovo nucleare britannico riceverà il doppio d'incentivi rispetto al fotovoltaico con accumulo. Il tutto a parità d'energia prodotta

Scritto da il 26 ottobre 2015 alle 12:41 | 0 commenti

Fotovoltaico batte nucleare

Fotovoltaico più accumuli sono in grado di fornire esattamente la stessa quantità di energia elettrica della nuova centrale nucleare in inglese da 3.200 MWe, realizzata con la tecnologia francese Epr che è prevista nel sito di  Hinkley Point C, con il 50% di sussidi in meno. Questo è ciò che emerge da uno studio dell’associazione  che riunisce l’industria fotovoltaica britannica Solar trade association (Sta), e che è stato presentato contemporaneamente all’annuncio dell’ingresso dei cinesi di Cgn nella costruzione della centrale.

L’accordo tra la francese Edf, la cordata cinese guidata dall’azienda di stato Cgn per la costruzione della centrale nucleare Hinkley Point, nel Somerset, che è il primo nuovo impianto ad essere costruito in Gran Bretagna degli ultimi decenni, è stato siglato ai massimi livello con a presenza del premier David Cameron e prevede che i cinesi contribuiscano per il 30%. Ossia 18 miliardi di sterline, pari a 25 miliardi di euro.

«La costruzione di Hinkley Point C, – ha annunciato Edf, inizierà  - nell’arco di qualche settimana»,  per divenire operativa nel 2025 e a questa potrebbero seguire altre due centrali, sempre nel quadro dell’accordo con la Cina, nei siti di Sizewell, nel Suffolk e di Bradwell, nell’Essex. Con quest’ultima che sarebbe di progettazione cinese: il primo impianto nucleare a tecnologia cinese in un Paese occidentale.

Secondo lo studio realizzato da Sta, nei suoi 35 anni di vita previsti Hinkley Point C avrà sussidi per 29,7 miliardi di sterline, pari a 41,3 miliardi di euro, contro i 14,7 miliardi di sterline, pari a 20,4 miliardi di euro. che servirebbero per la stessa quantità d’elettricità prodotta utilizzando un mix di fotovoltaico (3,8 miliardi di sterline, pari a 5,3 miliardi di euro) e di sistemi d’accumulo (10,9 miliardi di sterline, pari a 15,1 miliardi di euro.).
«Non diciamo che il fotovoltaico è la soluzione dei problemi energetici, né che possa rimpiazzare tutte le altre tecnologie, – ha detto il direttore Policy di Sta, Mike Landy – ma il Governo deve spiegare perché sta tagliando drasticamente il sostegno a questa fonte e offrendo nel frattempo il doppio del sussidio a Hinkley Point C».

Secondo un rapporto di Greenpeace in gli incentivi ai tre nuovi reattori nucleari previsti nei siti di faranno alzare le bollette dell’elettricità dei cittadini britannici di 33 di sterline l’anno: il 500% in più rispetto alle 6 sterline pagate per gli odierni incentivi al fotovoltaico, che Londra considera oggi troppo onerosi. Opposizione anche dalla camera dei Lord che ha definito i 26 miliardi di sterline, pari a 36,1 miliardi di euro, per Hinkley Point C «la somma più alta mai spesa al mondo per una centrale». Tiepido anche il mondo della finanza. L’agenzia di rating Standard & Poor’s, infatti, ha lasciato invariato il rating e l’outlook di Edf che resta (A+/negativo/A-1), anche dopo l’accordo tra Edf e il gruppo cinese Cgn per i due reattori nucleari nel Regno Unito.


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L'autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.


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