auto elettriche
Auto elettriche, gioie e dolori
Mentre la mobilità elettrica prende sempre più piede, si cerca di ridurre i possibili fattori di rischio come la silenziosità e i campi elettromagnetici
Con la crescente diffusione delle vetture elettriche, sono aumentate anche le questioni legate alla sicurezza di questo nuovo tipo di mobilità. Sul fronte della circolazione, è stato segnalato, soprattutto per persone non vedenti o ipovedenti, un fattore di rischio legato alla silenziosità di questi veicoli, il cui avvicinamento sarebbe poco percepibile da parte dei pedoni. L’ente nazionale per la sicurezza stradale statunitense (Nhtsa) ha formulato una proposta di legge, per cui sarà obbligatorio l’utilizzo di un segnale sonoro facilmente riconoscibile ed impossibile da disattivare. In questo modo si punta ad azzerare o quantomeno ridurre i 2.800 infortuni e la 35 morti negli Stati Uniti in seguito ad incidenti fra pedoni e veicoli elettrici, causati proprio dalla silenziosità di questi ultimi.
Per quanto riguarda invece la salvaguardia degli occupanti dell’auto, si parla da tempo di un possibile rischio per la salute causato da possibili campi elettromagnetici che si generano all’interno dell’abitacolo. In passato sono già stanti condotti degli studi negli Usa riguardo l’eventuale pericolosità (smentita) delle auto elettriche per i portatori di pacemaker. Ora l’Unione europea ha finanziato il progetto Em Safety, il più completo mai svolto sino ad oggi a proposito della sicurezza elettromagnetica degli veicoli elettrici, con il coinvolgimento attivo di 9 fra società ed istituti di ricerca scientifica europei. La ricerca, che si è svolta in collaborazione fra 7 Paesi europei, ha alla fine decretato che non c’è rischio per la salute: l’esposizione a campi elettromagnetici per i passeggeri di un veicolo elettrico si mantiene al di sotto del 20% del limite massimo tollerabile, e quindi molto al di sotto della soglia di pericolosità.
I test sono stati condotti prendendo sulla base dei limiti di valutazione per l’esposizione ai campi elettromagnetici redatti dall’ICNIRP (International Commission on Non-Ionising Radiation Protection), organizzazione che certifica i livelli accettabili di convivenza fra esseri umani e frequenze elettromagnetiche. Undici le automobili esaminate: sette diverse auto elettriche, una vettura ad idrogeno, due vetture a benzina ed una diesel, studiate sia in laboratorio che durante l’utilizzo in strada. Nelle vetture elettriche, i valori più alti si registrano vicino al pianale, vicino al pacco batterie e al momento dell’accensione, quando il sistema di trazione assorbe una corrente più elevata; all’altezza della testa dei passeggeri, le radiazioni sono presenti non oltre il 2% della soglia limite, non costituendo pertanto alcun pericolo. La differenza dei risultati rilevati sulle auto a benzina e diesel non è sostanziale: l’esposizione si attesta sul 10% del limite massimo, contro il 20% delle elettriche.
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L'autore
Stefania Marra
Stefania Marra, giornalista professionista dal 1994, è stata per circa dieci anni caporedattrice della rivista Modus vivendi. Dal 2005 gestisce il modulo pratico di giornalismo al Master di comunicazione ambientale (CTS/Facoltà di Scienze delle comunicazioni Università La Sapienza). Scrive soprattutto di storia sociale dell'alimentazione e di ambiente, settore per il quale ha ricevuto diversi premi giornalistici.
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