Agricoltura sociale, visione e realtà bio ed equa

C’è un modo diverso di concepire l’agricoltura e che ha quali valori fondanti la coesione e la sostenibilità. Che passa anche attraverso una produzione con metodo biologico ma ha una visione a più ampio raggio, che considera non solo il rapporto che l’uomo ha con l’ambiente – che pure è fondamentale – ma che “mira a riunificare bisogni, identità, tutele e istanze di libertà per tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro più o meno elevate abilità. In questo si ritrova il valore del lavoro non solo come fonte di reddito individuale, ma anche come elemento fondante di una società più giusta, più coesa e sostenibile”. È l’Agricoltura Sociale, la cui origine quanto a esperienze singole viene fatta risalire agli anni Settanta ma che si è strutturata e ha richiesto la necessità di aggregare le varie esperienze in un ambito di confronto che ha portato alla nascita del Forum nazionale, nel 2011. Si tratta di un’associazione onlus costituita per iniziativa di numerosi produttori agricoli e organismi operanti nell’ambito dell’intervento sociale e socio-sanitario, proprio per rispondere al bisogno di costituire una comunità di pratiche e un luogo di confronto e promozione delle esperienze in materia di Agricoltura Sociale (AS). Da qui alla Carta dei Principi il passo è breve: in essa si parla di concetti quali agricoltura multifunzionale, di welfare partecipativo, di salute e benessere, di riconoscimento e tutela dei beni comuni, di lotta contro tutte le illegalità, di agricoltura come modello di coesione sociale. Non manca certo un passaggio dedicato, come detto, al rapporto tra agricoltura e ambiente: si legge nel sito web del Forum che “l’AS si sviluppa su una logica di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, con particolare attenzione alla tutela e conservazione delle risorse naturali per le generazioni future in ogni singolo territorio. In particolare, l’AS tende prioritariamente e progressivamente a una produzione con metodo biologico, capace di salvaguardare allo stesso tempo la salute di tutti gli esseri viventi e l’ambiente. L’AS inoltre tutela il contesto ambientale attraverso la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale, la promozione delle tipicità e delle eccellenze del territorio”. Nella stessa Carta si parla spesso di rispetto che comprende anche normative specifiche.
E in tema normativo, al Senato è in corso di approvazione un disegno di legge, che ha già avuto l’ok dalla Camera dei deputati, che servirà proprio a riconoscere, legittimare e sostenere le svariate esperienze di aziende agricole e cooperative sociali presenti in Italia. Ma anche in Europa si fa strada questo modo di concepire questa visione di agricoltura: il Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE), ha adottato lo scorso dicembre il Parere d’iniziativa sul tema “Agricoltura sociale: terapie verdi e politiche sociali e sanitarie”.
Intanto in Italia stanno fiorendo i Forum regionali: dopo Lombardia, Campania, Marche, Sicilia, Veneto, lo scorso ottobre è nato ufficialmente in Liguria e il prossimo 10 novembre, a Roma, presso la Città dell’Altra Economia, sarà la volta del Lazio.