Rete idrica
Acqua potabile, l’Italia è un colabrodo
Da un’indagine Istat risulta che dalle reti comunali si disperde quasi il 40% dell’acqua potabile. Sud peggio del Nord, ma la situazione peggiora ovunque
Photo: jenny downing/wikipedia
L’Italia è un colabrodo. O, più precisamente, lo sono le reti comunali di distribuzione dell’acqua potabile da cui si disperde quasi il 40% (37,4%) del contenuto. Lo segnala l’Istat attraverso il “Censimento delle acque per uso civile”, appena pubblicato. La ricerca fa riferimento ai dati 2012 e certifica un peggioramento delle cose rispetto a quattro anni prima quando le dispersioni di rete erano del 32,1%.
Ma partiamo dall’inizio, ossia dal volume complessivo di acqua prelevata per uso potabile, che è pari a 9,5 miliardi di metri cubi, (+3,8% rispetto al 2008). Un terzo dell’acqua prelevata esce dai trattamenti di potabilizzazione (totale 2,9 miliardi di metri cubi annui).
L’acqua, a questo punto viene immessa nelle reti comunali di distribuzione: il volume è pari a 8,4 miliardi di metri cubi, 385 litri al giorno per abitante (+2,6% rispetto al 2008), mentre quello che è effettivamente erogato agli utenti è di 5,2 miliardi di metri cubi (241 litri per abitante), 12 litri al giorno in meno rispetto all’ultimo dato censito nel 2008. Ecco le dispersioni: 3,1 miliardi di metri cubi “svaniti”.
Non tutte le regioni “perdono” nello stesso modo: la Valle d’Aosta segnala un 20% circa di perdite, con Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e – leggermente di più – Lombardia. Dall’altro lato della lavagna, la Sardegna è quella che fa registrare il primato peggiore con il 50% circa di perdite. Ciò che si evidenzia nel rapporto è però lo scadimento generale rispetto al 2008: «le dispersioni regionali di rete mostrano situazioni di maggiore criticità nelle Isole e nel Centro-Sud, con le eccezioni di Abruzzo e Puglia, che negli ultimi anni hanno sanato alcune situazioni di forte dispersione. Seppur con livelli più bassi, anche nelle regioni del Nord si registra un generale peggioramento della dispersione di rete, ad eccezione della Valle d’Aosta».
In tema di acqua potabile, pochi giorni prima dell’uscita del report Istat la Commissione europea ha pubblicato sul proprio sito web una consultazione pubblica per chiedere ai cittadini europei come si potrebbe migliorare la fornitura di acqua potabile in Europa per garantire che ognuno dei cittadini abbia accesso a un’acqua pulita, sicura e a prezzi contenuti. Alla consultazione si può partecipare fino al 15 settembre 2014.
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L'autore
Andrea Ballocchi
Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.
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