Il baco di seta sostenibile: Headquarter di Benetton a Teheran
Progetto elaborato dallo studio B+P architetti per un concorso di idee per la realizzazione del nuovo Headquarter di Benetton a Teheran.
L’idea architettonica viene concepita per valorizzare e far emergere la forza naturale della “luce” utilizzando nuovi linguaggi estetici grazie all’uso di innovative tecnologie informatiche.
L’edificio “nastro” appare nel contesto come un baco di seta, quasi fluttuante, ma solido e ricco di materiale, dinamico, trasparente e apparentemente senza peso, in una nuova combinazione tra tecniche tradizionali e una visione del futuro. Luce e ombra sono i codici del progetto che si realizzano attraverso la vibrazione della luce naturale, nuove superfici foto-sensibili avvolgono l’edificio, uno scenario reale e surreale allo stesso tempo.
La pelle dell’edificio è realizzata con una tela metallica che sostiene un tessuto fotovoltaico, sfruttando le possibilità offerte dalla nanotecnologia OPV (Organic Photovoltaics) sotto forma di tessuto per catturare e crea energia dal sole. Il fascino e lo charme della pelle rappresentano l’idea di un abito che, elegante e sinuoso, avvolge l’edificio in un poema drammatico sulla libertà di espressione non scollegato dalla tradizione locale rispettandone però le regole. Le matrici del modello di calcolo sono il “kite” and “dart”, create dalla composizione basata sulla tela di Penrose. La revisione della sofisticata geometria presente nelle architetture islamiche è utilizzato per studiare un nuovo linguaggio della tradizione e cultura iraniana.
La composizione dell’edificio e la sua relativa forma sono concepiti sfruttando al meglio tutte le caratteristiche ambientali del luogo; si parte da schemi di irraggiamento solare diretto e da shadow patterns così da calibrare al meglio il sistema di riscaldamento passivo. Un sistema di ventilazione naturale sfrutta il vento dominate presente nell’area oggetto di intervento; l’idea di creare una corte che lavori come una torre del vento, si basa sul concetto più tradizionale e tipico dell’architettura persiana utilizzato per molti secoli per creare una ventilazione naturale all’interno degli edifici.
L’edificio si sviluppa su otto livelli con piano terra commerciale, uffici dal primo piano al sesto e gli ultimi due destinato a penthouse.
Il progetto della corte e della relativa sistemazione esterna prende spunto da un dipinto di Giacomo Balla, chiamato Vortice. All’interno gli spazi adibiti ad uffici e commercio sono pensati con partizioni in teli di PVC, in grado di realizzare un sistema flessibile, dinamico e reversibile, pronto a cambiare e accogliere nuove situazioni ed eventi.
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