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Ospedali, il green va di moda | Tekneco

Ospedali, il green va di moda

Aumenta il numero di progetti di ospedali più ecocompatibili. Fonti rinnovabili e risparmio energetico. Esempi a Cuneo, Bergamo, Firenze

Scritto da il 26 ottobre 2010 alle 8:50 | 4 Commenti

Ospedali, il green va di moda

Oltre alla salute dei pazienti, sempre più aziende sanitarie pensano a quella dell’ambiente: gli obiettivi di un minor impatto ambientale, dello sfruttamento di energie prodotte da fonti rinnovabili e della riduzione delle emissioni di Co2 stanno caratterizzando alcuni progetti legati alla costruzione di nuovi ospedali italiani, introducendo un orientamento che si auspica possa essere seguito dagli istituti ospedalieri di prossima realizzazione. A Firenze e in provincia di Bergamo esistono esempi ormai giunti a concretezza, mentre nella stessa direzione procede il cantiere del nuovo ospedale di Alba-Bra a Verduno, in provincia di Cuneo.

In Italia il pioniere dell’ecosostenibilità ospedaliera è stato l’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze, che si fregia della qualifica di primo ospedale bioclimatico d’Italia per la dichiarata osservazione di tutti i canoni della compatibilità ambientale, sia nel nuovo padiglione destinato ad ospitare degenze e sale specialistiche, sia nell’edificio già esistente di Villa Ognissanti, nella cui ristrutturazione sono state introdotte soluzioni in grado di consentire un risparmio energetico di circa il 45% sui consumi totali e di una considerevole riduzione nelle emissioni di CO2. Tra le soluzioni innovative adottate, la serra bioclimatica-fotovoltaica che accoglie chi giunge all’Ospedale, nuovi sistemi di controllo e gestione dell’illuminazione e la posa del verde sul tetto e sui terrazzi della struttura, per mantenere nell’edificio una temperatura fresca anche nelle estati più calde.

I medesimi obiettivi sono stati seguiti nel progetto Insieme per la salute dell’ambiente, patrocinato da Regione Lombardia e Provincia di Bergamo, che ha preso il via dagli Istituti ospedalieri bergamaschi, nati di recente dalla fusione del policlinico San Marco di Zingonia e del policlinico San Pietro di Ponte San Pietro. In virtù di tale progetto, tutto il fabbisogno energetico sarà soddisfatto da fonti rinnovabili: nel caso specifico, il progetto concepito con ABenergie prevede che la fornitura di gas naturale ed energia idroelettrica prodotta nelle vicine valli bergamasche. L’iniziativa si allargherà anche a dipendenti e collaboratori, ai quali è prevista la consegna di un vademecum con indicazioni di sostenibilità ambientale e, in allegato alle buste paga, riceveranno tutte le informazioni relative ad una convenzione per favorire il passaggio a un’energia verde “certificata”.

Per il Nuovo Ospedale di Alba-Bra il progetto è stato contraddistinto fin dalla nascita dall’obiettivo di ridurre il più possibile l’impatto di una struttura complessa e invasiva sotto il profilo ambientale, per le sue caratteristiche di concentrazione di traffico, di fabbisogno energetico, di produzione di rifiuti. “Queste riflessioni – spiegano dalla ASL Cuneo 2 – sono state tenute nella dovuta considerazione nelle scelte progettuali utilizzate per il Nuovo Ospedale di Alba-Bra, con l’obiettivo di minimizzare gli aspetti negativi”. Riflessioni fondamentali, per un presido che si prevede possa ospitare ogni giorno fino a 3mila persone.

La stessa posizione dell’istituto è stata concepita al fine di un buon inserimento ambientale, per ridurre i percorsi di arrivo, con un’oculata organizzazione delle modalità di accesso, uno sfruttamento razionale delle energie naturali (luce, soleggiamento, ventilazione). La progettazione degli impianti è stata pensata in funzione di una gestione razionale, con sistemi di riscaldamento con acqua a bassa temperatura, cogenerazione, utilizzo di acqua sanitaria riciclata, gestione informatizzata e intelligente degli impianti, mentre le analisi dei carichi ambientali dovuti ai consumi energetici sono state condotte considerando le emissioni in atmosfera in termini di CO2 ma anche degli altri inquinanti (NOx, CO, polveri sottili), considerando sia il carico ambientale prodotto localmente dall’uso di fonti energetiche, sia dal carico globale prodotto da consumi locali di vettori energetici prodotti altrove.

Tra le soluzioni considerate nella progettazione dell’edificio si annoverano l’aumento della resistenza termica delle pareti opache, il miglioramento del controllo della radiazione solare entrante con l’impiego di tende meccanizzate e vetri tecnici, l’impiego di facciate ventilate con finitura in gres ceramico, l’utilizzo di materiali isolanti eco sostenibili e riciclati a filiera tracciata, la riduzione della quantità di materiali da costruzione e di quelli comportanti maggiori imballaggi o risorse in trasporti e la selezione di materiali a ottimali prestazioni di durabilità e manutenibilità.

Per quanto concerne gli impianti è stato utilizzato un impianto di cogenerazione con assorbitori per la produzione di energia frigorifera trasformandolo di fatto in un impianto di trigenerazione, è stato inserito un impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria e introdotti un impianto geotermico a pompe di calore e uno fotovoltaico, per la produzione di energia elettrica

L’impianto solare termico trova spazio sulla copertura con il posizionamento a pergola di collettori piani ad alto rendimento. La superficie captante netta è di 825 mq, per una energia termica annua utilizzabile di 603 MWh/anno e una copertura pari al 58% del fabbisogno di acqua calda sanitaria.

L’impianto geotermico sfrutta la temperatura costante del sottosuolo (più fresca d’estate e più calda in inverno) e consiste in circa 240 sonde interrate mediante trivellazione, fino a 120 m di profondità in un’area di circa 6.800 mq collegate a pompe di calore, per una potenza scambiata di 1.200 kW e conseguente produzione di acqua calda o fredda da inviare agli impianti utilizzatori

La realizzazione dell’impianto fotovoltaico – dimensionato al massimo delle possibilità di installazione, sia in virtù della sua sostenibilità energetica che in ragione della convenienza economica – è stata pensata nelle vaste aree esterne di proprietà dell’ASL, non destinate ad essere interessate da costruzioni a seguito di un attento studio sull’ombreggiatura riportata. A motivo della sua estensione, è stato redatto uno specifico progetto di inserimento ambientale, per mitigarne l’impatto. La scelta della tecnologia da utilizzare è caduta su moduli al silicio cristallino, posizionati in stringhe e campi opportunamente sezionati e intervallati da opere di mitigazione ambientale, per una superficie captante di 26.600 mq e una energia elettrica prodotta di 6.050 MWh/anno. E’ stato stimato che il risultato complessivo degli interventi consenta di evitare annualmente l’emissione di quasi 5.500 tonnellate di CO2, 5.000 kg di NOx e 240 kg di polveri sottili.

Anche l’Asl di Olbia si è posta l’obiettivo dell’ecosostenibilità: per i tre presidi ospedalieri della Gallura è prevista la realizzazione un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica. L’Azienda sanitaria ha ottenuto un finanziamento regionale per complessivi 450mila euro: nel progetto – che prevede la realizzazione di un impianto sul tetto di ognuno dei tre ospedali - sono previsti investimenti per oltre 550mila euro, finanziato al 90% con fondi regionali. Il rimanente 10% sarà coperto dall’Azienda sanitaria. I tre impianti produrranno una potenza pari a 19,035 Kilowatt ciascuno e saranno collegati in rete: la possibilità di funzionare parallelamente alla rete elettrica esistente permetterà di convertire l’energia solare in corrente elettrica, utilizzata nell’ospedale o ceduta alla rete elettrica nazionale.


Commenti

Ci sono 4 commenti.

  • Ferdinando
    scrive il 26 ottobre 2010 alle ore 09:47

    E' una buona notizia: tutte le unità sanitarie dovrebbero ispirarsi a questi modelli e pensare a TUTTI i fattori di impatto ambientale come hanno fatto in questo ospedale. La salute dei cittadini dipende anche dall'ambiente in cui si vive e si viene curati. Se nelle nuove strutture non c'è questa attenzione si rischia di creare comunque un danno alla collettività.

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L'autore

Dario Bonacina

Tecnico informatico, è collaboratore di alcune aziende industriali e si interessa di Internet e di tecnologia, con riguardo al loro impatto a livello economico e sociale, nonché di comunicazione e telecomunicazioni. E' autore di servizi e articoli per varie testate, emittenti radiofoniche e siti di informazione tecnologica.


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