Ecco le linee guida per i piani clima dei comuni
Le Agende 21 locali hanno presentato le linee guida per aiutare i comuni a realizzare piani d'azione per il clima
Photo: Masdar City
In che modo i piccoli e medi comuni italiani possono realizzare un piano clima ottimale che consista nel risparmio energetico e nell’utilizzo delle fonti rinnovabili?
Una risposta è nelle linee guida del Coordinamento Agende 21 Locali Italiane. Tekneco le pubblica con qualche ora di anticipo a questo indirizzo.
Agenda 21 è un piano d’azione per lo sviluppo sostenibile dell’ONU e indica quali strategie adottare su scala globale in modo da applicarle nelle comunità delle Agende 21 locali diffuse sul territorio nazionale. In Italia ci sono attualmente 5 coordinamenti regionali che coinvolgono Lombardia, Piemonte, Sicilia, Toscana e Umbria.
Agenda 21 ha lavorato per pubblicare delle linee guida sintetiche e operative dedicate agli oltre 400 comuni italiani che hanno sottoscritto nel 2008 il Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors) promosso dall’Unione Europea per raggiungere l’obiettivo di riduzione del 20% delle emissioni di gas serra entro il 2020, una maggiore efficienza energetica del 20% e un incremento delle fonti rinnovabili del 20%. Questo patto prevede per i sottoscrittori di realizzare entro un anno il Piano d’azione locale per l’energia sostenibile (PAES).
Nel documento di Agenda 21 vengono individuate le fasi principali (documento strategico, inventario delle emissioni, piano d’azione con tabelle di settore, schede delle azioni e delle misure) nel processo di pianificazione climatica locale che gli enti locali si trovano ad affrontare attraverso percorsi, metodi e prassi già sperimentate affinchè facciano le scelte giuste in materia di mobilità, urbanistica, edilizia, energia, raccolta e smaltimento rifiuti.
Tra le fasi e gli aspetti più importanti individuati dalle linee guida ci sono: realizzare un preciso quadro ambientale locale con un’area meteo climatica, studiare il contesto territoriale e elaborare strategie di lungo periodo, individuare i soggetti pubblici o controllati dal pubblico che collaboreranno a realizzare il piano, farsi aiutare da direttive e ”libri bianchi e verdi” comunitari, utilizzare la Rete Cartesio per sviluppare approcci sostenibili alla gestione del territorio, coinvolgere i cittadini e le organizzazioni locali per creare una vera e propria cabina di regia nei comuni.
Nel documento vengono anche forniti strumenti per il project financing affinchè ci sia un buon startup dei progetti: per attuare i piani del clima e mettere in moto una economia “verde” ci sono anche incentivi europei come l’emissione dei Certificati Bianchi, i Titoli di Efficienza Energetica. Inoltre l’UE fa assistenza agli enti locali anche dal punto di vista tecnico oltre che economico con il programma ELENA, European Local ENergy Assistance.
Nel piano d’azione dei comuni è fondamentale concentrarsi sulla riduzione di CO2 e sul metano soprattutto nelle aree agricole operando sui consumi energetici e dei relativi combustibili relativi anche alla mobilità sia pubblica che privata e utilizzando un valore pro-capite (ton Co2/ab) come obiettivo annuale. A tal proposito è importante fare un inventario delle emissioni (sia quelle dirette che indirette) per comprendere i consumi energetici finali prodotti annualmente nel comune e i fattori di emissione (standard ed LCA) per unità di prodotto energetico consumato.
I settori principali d’intervento per i comuni che devono attuare il Piano d’azione locale sono: edifici, attrezzature, impianti e industrie, trasporti, edifici e impianti comunali e non comunali, edifici residenziali, illuminazione pubblica comunale, parco auto comunale, trasporti pubblici, privati e commerciali.
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L'autore
Dario Salvelli
Dario Salvelli, 27 anni, blogger e freelance, studia ingegneria elettronica alla Seconda Università di Napoli. Collabora con Nòva 24 de Il Sole 24 ore, WIRED, Excite Italia. Segue i temi legati all'innovazione e all'ICT e si occupa di comunicazione, marketing e consulenze per i social media.
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