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Autorizzazioni delle rinnovabili, ecco le linee guida

Dall'applicazione delle nuove regole si attende maggiore chiarezza e tempi di attesa inferiori negli iter autorizzativi per i nuovi impianti

Scritto da il 23 settembre 2010 alle 8:49 | 3 Commenti

Autorizzazioni delle rinnovabili, ecco le linee guida

Sette anni dopo il decreto che le ha introdotte e due mesi dopo la loro approvazione, le Linee guida per l’autorizzazione degli impianti da fonti rinnovabili sono state finalmente pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale.

Ulteriore testimonianza della pesante penalizzazione data dalla burocrazia e dai lunghi tempi di attesa comportati dai procedimenti autorizzativi di un settore, la conclusione della fase varata con il Decreto Legislativo 387/2003 porterà – paradossalmente – ad una maggiore chiarezza negli iter da seguire per l’ottenimento delle autorizzazioni all’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, con regole che avranno valenza per tutte le Regioni. Entreranno in vigore il 3 ottobre (cioè quindici giorni dopo la pubblicazione avvenuta lo scorso 18 settembre) e le Regioni avranno 90 giorni per adeguarsi.

L’obiettivo dichiarato consiste nell’arrivare, entro i prossimi dieci anni, ad una quota di consumo energetico da fonti rinnovabili pari al 17% dell’intera produzione nazionale.

L’introduzione delle nuove linee guida dovrà infatti appianare i conflitti di competenza tra Stato, Regioni ed enti locali in materia autorizzativa: semaforo verde, dunque all’autorizzazione unica, il cui rilascio – da parte della Provincia o della Regione – dovrà comunque essere subordinato al rispetto delle normative in vigore in ambito paesaggistico, ambientale e nel rispetto delle regole poste a tutela del patrimonio culturale e senza trascurare le disposizioni in materia di sostegno nel settore agricolo.

Sempre nel rispetto di questi vincoli, sarà sufficiente presentare una DIA per i piccoli impianti con capacità inferiore ai limiti fissati dalla Tabella A allegata al Decreto (ossia che non superino il tetto di 60 kW per l’eolico, 20 kW per il fotovoltaico, 100 kW per l’idroelettrico, 1000 kW per quelli a biomassa), mentre per quelli che vengono definiti impianti minori (minieolici, fotovoltaici architettonicamente integrati) basterà una comunicazione di inizio lavori inviata preventivamente al sindaco del comune in cui sarà effettuata la realizzazione.

L’auspicio è che le nuove regole possano realmente rendere più fluidi i processi oggi frenati da differenze di gestione burocratica e problemi puramente formali, soprattutto quando si intravedono all’orizzonte nuove opportunità dal punto di vista finanziario: a beneficio delle nuove realizzazioni, oltre agli auspicati snellimenti burocratici, è infatti in arrivo nuova linfa – in termini di risorse finanziarie – data dall’accordo siglato tra la Banca Europea degli Investimenti e Unicredit Leasing, nella cui disponibilità sono giunte risorse per complessivi 200 milioni di euro, da destinare al sostegno di nuovi progetti varati dalle piccole e emdie imprese italiane nel campo delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica.


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L'autore

Dario Bonacina

Tecnico informatico, è collaboratore di alcune aziende industriali e si interessa di Internet e di tecnologia, con riguardo al loro impatto a livello economico e sociale, nonché di comunicazione e telecomunicazioni. E' autore di servizi e articoli per varie testate, emittenti radiofoniche e siti di informazione tecnologica.


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