Analisi
Un anno nuovo e migliore per le rinnovabili
Il 2012 è stato un anno problematico per gli operatori delle fonti pulite. Il futuro Esecutivo che si insedierà 2013 dovrà sciogliere molti nodi
Il 2012 che ci lasciamo alle spalle non è stato complessivamente uno dei migliori per le energie rinnovabili, in particolare in Italia. Gli ostacoli burocratici, la crisi economica complessiva e i continui cambiamenti normativi hanno pesato non poco sui fatturati degli operatori del settore.
Rispetto a dodici mesi fa, il mercato ha perso di dinamicità e appare fortemente insidiato in termini di appeal dal settore “fratello” dell’efficienza energetica, che sembra ormai diventato il principale protagonista di convegni ed eventi, oltre che della Strategia energetica nazionale.
Difficile dire se il 2013 appena iniziato potrà essere migliore o peggiore, ma alcuni punti di massima possono essere tracciati. Per quanto riguarda il fotovoltaico, ad esempio, tutto lascia pensare che questo sarà l’ultimo anno in cui sarà vigente il sistema di incentivazione diretto che l’ha fatto crescere, ossia il Conto energia. Già entro la prima metà del 2013, molto probabilmente, la spesa cumulata statale per il sostegno a questa fonte energetica raggiungerà il tetto dei 6,7 miliardi di euro l’anno (oggi siamo a 6,5).
A partire da questo momento il sistema di incentivazione dovrebbe automaticamente esaurisi e il solare dovrebbe camminare con le proprie gambe. Vista però la distanza che ancora separa il fotovoltaico dalla grid parity in molte parti d’Italia, è probabile che il futuro Governo dovrà sostenere il settore (per evitarne il collasso) con una qualche forma di incentivazione indiretta. In ogni caso, la strada per gli operatori appare segnata: impianti di piccola taglia e numeri molto ridotti rispetto al passato.
Per quanto riguarda le altre rinnovabili elettriche (eolico, geotermia, ecc) il 2013 è l’anno in cui entreranno in vigore i nuovi sistemi di incentivi varati la scorsa estate: dato l’elevato livello di burocrazia imposto dal complicato sistemi di Registri e aste, anche queste altre tecnologie difficilmente spiccheranno il volo (anche se ci sono dei buoni segnali per geotermia e minieolico).
Il 2013, inoltre, dovrebbe essere l’anno delle rinnovabili termiche, dopo i grandi annunci del 2012: il futuro Esecutivo dovrà rendere operativo lo strumento del Conto termico e le altre misure annunciate nella Strategia energetica nazionale (anch’essa ancora approvare e attuare).
Parole chiave per tutti gli operatori del settore sono destinate a essere sempre di più internazionalizzazione (ossia caccia alle opportunità e agli incentivi dei mercati esteri emergenti) e integrazione (con offerte commerciali destinate sempre di più a proporre le rinnovabili in ottica di efficientamento energetico).
Buona parte del successo delle rinnovabili italiane nel 2013 dipenderà poi dalle scelte della politica e del Governo che si insedierà dopo le elezioni di febbraio, come accaduto in questi anni: chiarezza e certezza normativa, rimozione dei vincoli burocratici, sono alcuni dei passaggi minimi necessari per garantire lo sviluppo del settore.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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