Tecnologie
Trigenerazione, l’efficienza è a tutto campo
La combinazione di cogenerazione e chiller ad assorbimento consente di utilizzare l’energia termica anche per il condizionamento e il refrigeramento
Nell’ambito dei sistemi di cogenerazione un’applicazione che sta incontrando sempre maggiore interesse e curiosità è quello della trigenerazione. Si tratta di una particolare tecnologia che, oltre all’autoproduzione di energia elettrica, consente di utilizzare l’energia termica recuperata anche per la produzione di energia frigorifera, oppure di acqua refrigerata per il condizionamento o i processi industriali.
Da un punto di vista tecnologico, un impianto di trigenerazione è un sistema energetico costituito da un classico cogeneratore combinato con un chiller ad assorbimento, ossia una macchina in grado di produrre energia frigorifera utilizzando il calore come fonte primaria. Per il funzionamento del gruppo frigo ad assorbimento servono due fluidi (il refrigerante e la soluzione assorbente). Le coppie di fluidi più utilizzate sono acqua e ammoniaca, maggiormente impiegata per raggiungere condizioni di raffreddamento con basse temperature (sotto i 0°C), tipiche di sistemi di refrigerazione industriale. Dove, invece, non sono necessarie temperature sotto lo zero si usa la combinazione di acqua e bromuro di litio.
Lo sfruttamento del calore utile prodotto dall’impianto di cogenerazione anche per il raffrescamento permette di massimizzare lo sfruttamento dell’energia termica, rendendo conveniente un impiego dell’impianto per un numero maggiore di ore all’anno. Infatti, anche se il rendimento di un chiller ad assorbimento è inferiore rispetto a quello dei tradizionali chiller elettrici, il vero vantaggio è quello di sfruttare il calore prodotto dalla cogenerazione anche nel periodo estivo quando, altrimenti, sarebbe disperso inutilmente nell’ambiente. Inoltre, grazie a questa tecnologia, si riduce il carico di domanda sulla rete elettrica nazionale dovuto al condizionamento estivo, particolarmente importante in un Paese come l’Italia.
I risparmi energetici della trigenerazione sono significativi: un impianto tradizionale, a parità di energia elettrica e frigorifera prodotte, consuma il 17% in più di fonte primaria. I rendimenti e le economie di scala possono essere persino superiori in determinati contesti: basti pensare, ad esempio, a un ipermercato dove di norma coesistono, nello stesso momento, rilevanti e costanti esigenze di elettricità, energia frigorifera per il condizionamento e termica per il riscaldamento.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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