Fonti pulite
Terna e Legambiente insieme per le rinnovabili
Il gestore della rete elettrica e la principale associazione ambientalista collaboreranno per favorire l'integrazione delle fonti pulite
L’integrazione delle fonti rinnovabili nel sistema elettrico italiano, a lungo osteggiata anche in maniera palese dai principali operatori del mondo energetico italiano, sembra oggi più a portata di mano. Dopo lo storico accordo siglato nelle scorse settimane tra Enel e Greenpeace, che sancisce la volontà dell’ex monopolista di dedicarsi alle fonti pulite e all’efficienza energetica, nei giorni scorsi ne è stato siglato uno almeno altrettanto importante, tra Legambiente e Terna, il gestore della rete nazionale, da cui passa e passerà la produzione dei nostri impianti da fonti pulite. Qualcosa di significativo è già stato fatto negli scorsi anni: i circa 9 miliardi di euro di investimenti dal 2005 a oggi hanno consentito a Terna di connettere alla rete già oltre 27,5 GW di nuova capacità elettrica da fonte rinnovabile, di cui 18,8 GW di fotovoltaico e 8,7 GW di eolico.
Per i prossimi anni, però, l’obiettivo è fare di più, in particolare in due determinati ambiti. Innanzitutto l’obiettivo è quello di ottimizzare l’integrazione ambientale e territoriale delle opere elettriche previste nel Piano di Sviluppo della Rete che Terna redige annualmente, in collaborazione con Legambiente, attraverso un confronto sulla valutazione di sostenibilità ambientale dei progetti. Nel piano recentemente rilasciato, ad esempio, si prevedono ulteriori investimenti per 3,9 miliardi di euro nei prossimi cinque anni, che dovrebbero rendere possibile allacciare alla rete circa 5,5 GW di impianti da fonti pulite, riducendo al contempo le congestioni zonali.
Il secondo ambito prevede invece attività di comunicazione, confronto pubblico e informazione sulla compatibilità ambientale e i benefici derivanti dall’utilizzo delle energie rinnovabili e dei sistemi di accumulo. La straordinaria crescita delle fonti rinnovabili avvenuta nel nostro Paese, che hanno garantito oltre il 38% dei consumi nel 2014, e gli obiettivi europei su energia e clima al 2030, pongono infatti nuove sfide che riguardano sia gli impianti che le reti, rispetto alle quali è necessario promuovere un confronto scientifico e un approccio collaborativo anche a livello locale.
“La rete elettrica – ha commentato Catia Bastioli, presidente di Terna – è un fattore determinante per lo sviluppo sostenibile del Paese e la sua evoluzione non può prescindere dall’attenzione per l’ambiente e il territorio. Terna può diventare un catalizzatore per accelerare la transizione a un modello di sviluppo che guardi all’efficienza dell’uso delle risorse, alla resilienza degli ecosistemi e al benessere delle persone. Un vero cambio di velocità tuttavia non ci può essere senza una collaborazione fattiva e franca con il mondo ambientalista, con le istituzioni e i cittadini. Crediamo che la sigla di questo Protocollo d’Intesa con Legambiente, l’organizzazione ambientalista con la diffusione più capillare sul territorio, permetterà di utilizzare al meglio le competenze ed esperienze maturate in questo ambito in un’ottica di pianificazione sostenibile e qualità del territorio”.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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