incentivi
Sui prezzi minimi garantiti è guerra giudiziaria
assoRinnovabili ha presentato un ricorso al Tar contro il recente provvedimento dell’Aeeg e chiama in causa il nuovo Governo
Nelle energie rinnovabili è di nuovo polemica aperta: questa volta oggetto dello scontro non sono più gli incentivi diretti (ormai finiti o in via di esaurimento), ma una delle più importanti misure di sostegno che in questi anni ha consentito lo sviluppo delle energie rinnovabili nel nostro Paese, ossia i prezzi minimi garantiti.
Dietro questa formula si nasconde una misura, in funzione da anni, che supporta la produzione e la vendita di elettricità generata da fonti rinnovabili alla rete elettrica. Il prezzo di vendita è, per questi impianti, fissato a un livello “minimo” e “garantito”.
Sul tema nei mesi scorsi sono intervenute sia l’Autorità per l’energia che il Governo, con l’obiettivo di portare risparmi alla bolletta elettrica degli utenti finali. In particolare, con il recente decreto “Destinazione Italia”, è stata eliminata la possibilità di accedere ai prezzi minimi garantiti impianti di potenza superiore a 100 kW se fotovoltaici e superiore a 500 kW se idroelettrici. L’Autorità per l’energia, invece, aveva tagliato il valore dei prezzi minimi garantiti.
Su questi provvedimenti è recentemente intervenuta assoRinnovabili, che vede il rischio della fine della redditività per tantissimi impianti. L’associazione di categoria, come primo di una serie di atti, ha presentato ricorso al TAR della Lombardia, impugnando la deliberazione AEEG 618/2013. «assoRinnovabili – ha affermato il presidente Agostino Re Rebaudengo – metterà in atto tutte le azioni possibili affinché vengano ridiscussi e corretti questi provvedimenti che ledono oltre ogni ragionevole previsione il legittimo affidamento dei produttori. assoRinnovabili auspica che il nuovo Governo appena insediato possa finalmente cambiare il corso di una politica energetica da troppo tempo segnata da misure regressive per tornare a dedicare la massima attenzione e priorità allo sviluppo del settore delle energie rinnovabili come elemento imprescindibile del mix di produzione di energia elettrica».
Come andrà a finire è difficile dirlo: una delle bandiere del nuovo Governo Renzi è proprio il taglio del costo del bolletta energetica, quindi appare difficile che l’Esecutivo possa rimettere in discussione un provvedimento che – seppure forzatamente – va in quella direzione. I Tar, nel nostro Paese, ci hanno però abituati a spettacolari ribaltamenti.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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