Rinnovabili, il fronte comune delle associazioni ha salvato gli incentivi
Il taglio del 30%, previsto dalla nuova manovra, è stato ritirato. Ma, con un quadro precario, gli investimenti restano un azzardo
“Abbiamo mostrato di aver imparato la lezione”. E’ la frase che nelle ultime ore circola tra le associazioni che si occupano di energie rinnovabili per commentare lo scampato pericolo. Una constatazione che è anche un sospiro di sollievo, dopo che nel pomeriggio di ieri era circolata una nuova bozza della manovra economica contenente un taglio del 30% a tutti gli incentivi che gravano sulla bolletta energetica.
Fronte comune
Pochi minuti dopo il diffondersi dell’indiscrezione è arrivato un comunicato congiunto di Anie/Gifi, Aper, Assosolare e Anev per esprimere “incredulità e sgomento per la notizia…che prevede, a decorrere dal primo gennaio 2012, che tutti gli incentivi… siano ridotti del 30%“. Per poi aggiungere: “Le suddette Associazioni congiuntamente ribadiscono che l’impatto di questa misura, se confermata, sarebbe devastante non solo per il settore della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili ma per tutti i consumatori, sia industriali che domestici, che attualmente beneficiano di incentivi o sgravi che trovano copertura nella bolletta …”.
La posizione ha preso in contropiede l’Esecutivo, memore delle divisioni che avevano contraddistinto le associazioni di produttori da rinnovabili in occasione del varo del Quarto Conto Energia. E ancor più ha colpito il richiamo comune ai diritti dei consumatori, che ha contraddistinto anche l’intervento di un’altra associazione più vicina alle posizioni governative come Assoelettrica. Di fatto, la capacità di trovare una posizione condivisa ha consentito questa volta agli operatori di mercato di far pesare anche la loro voce in vista di un’eventuale modifica normativa.
Ma la credibilità del mercato è da ricostruire
Scampato il pericolo di nuovi tagli, resta, anzi si rafforza la sensazione di incertezza nel mercato. Se si pensa solo a quanto successo negli ultimi mesi, con l’avvio dei nuovi incentivi per il fotovoltaico a gennaio, l’annuncio di un taglio a marzo, seguito da modifiche su basi differenti a maggio, fino all’episodio di ieri, resta difficile immaginare come un operatore possa continuare a investire in un settore che richiede programmazione e investimenti pluriennali. E pensare a un nuovo clima di fiducia con le banche, che nel dopo-crisi hanno preso a finanziare solo progetti per i quali sia possibile dare ampio affidamento.
A conti fatti, il tentato blitz di ieri rischia di produrre conseguenze funeste, senza nemmeno mettere sul piano della bilancia eventuali benefici per le bollette dei consumatori.
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L'autore
Luigi Dell'Olio
Luigi dell'Olio, giornalista pugliese free-lance, vive a Milano, dove si occupa di temi legati all'economia, alla tecnologia e alle energie rinnovabili.
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Ing. Mario Marchetti
scrive il 01 luglio 2011 alle ore 14:52
Sono sconcertato dall'inaffidabilità che questo governo dimostra ormai ogni giorno e dall'enorme vuoto lasciato dall'opposizione che e' di fatto inesistente!