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Reti: a Milano si sperimentano le smart grid

L’obiettivo di un progetto condotto da A2A e Rse è testare dei meccanismi capaci di favorire la generazione distribuita

Scritto da il 05 dicembre 2013 alle 10:17 | 0 commenti

Reti: a Milano si sperimentano le smart grid

Di smart grid si parla e si legge molto ma, tutto sommato, poiché nessuna persona comune ne ha mai vista una in funzione (ma anche pochissimi “esperti”), tutti i discorsi rischiano di finire troppo spesso nel vago e nel futuribile. A dare un’idea più concreta e tangibile delle possibilità e delle potenzialità delle reti intelligenti ci sono, per fortuna, i progetti sperimentali che stanno iniziando a prendere piede un po’ dappertutto.

Uno di questi è il progetto A2A – CP Lambrate, che è uno degli otto programmi pilota di reti attive di distribuzione in Media Tensione (Mt) ammessi al trattamento incentivante introdotto con la delibera dell’Aeeg del 25 marzo 2010, allo scopo di promuovere lo sviluppo infrastrutturale delle reti di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica, a vantaggio dei consumatori e dell’ambiente.

In particolare, il progetto milanese intende superare le attuali limitazioni della protezione di interfaccia dei generatori connessi alla rete di media tensione. Questo attraverso lo sviluppo di strategie di automazione avanzata, l’introduzione di funzionalità innovative di regolazione della tensione e, in prospettiva, con un dispacciamento locale che comunichi a Terna esclusivamente i dati di sintesi della produzione immessa sulla rete MT.

Al di là dei tecnicismi, queste azioni possono favorire lo sviluppo della generazione distribuita e quindi l’utilizzo di fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica, ossia probabilmente il fenomeno che maggiormente impone la nascita di reti intelligenti e flessibili. L’Rse (Ricerca sistema energetico) è stato coinvolto direttamente da A2A per partecipare a questo progetto, in virtù dell’esperienza accumulata attraverso la propria Test Facility di generazione distribuita.

L’opportunità offerta da progetti come quello di Lambrate è quella di misurarsi direttamente con il distributore locale, “uscendo” dal laboratorio e operando sul campo a diretto contatto con le esigenze concrete del territorio. La rete di distribuzione di A2A, in effetti,  rappresenta un campo di prova impegnativo, poichè si estende nel territorio di Milano e Brescia e consta di 28 cabine primarie (AT/MT), fra cui la cabina primaria (CP) di Lambrate, con oltre 11 TWh l’anno di energia distribuita.


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L'autore

Gianluigi Torchiani

Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili


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