Quante energie disperdono gli imprenditori italiani che credono nelle rinnovabili?
Ce lo chiediamo dopo aver visitato ZeroEmission a Roma
Energie rinnovabili. Il settore, all’alba del 2012, è ancora troppo distratto da beghe politiche, amministrative e di libera concorrenza. Si rischia di perdere forze e concentrazione per ottenere i risultati che gli stessi cittadini italiani (estremamente interessati al solare secondo un recente sondaggio condotta da Ipr Marketing ) si aspettano. ZeroEmission, fiera romana dedicata alle energie verdi, ne ha dato prova. I convegni organizzati hanno espresso preoccupazioni e lanciato appelli perché regolamentazioni e decreti attuativi mancanti vengano al più presto emessi.
La community “verde” ha cercato anche di disegnare necessari confini, puntando più che mai il dito sulla produzione asiatica che – si sa – non guarda in faccia a nessuno. Alberto Giovanetti, segretario generale dell’Ifi, Industrie fotovoltaiche italiane, denuncia il lancio di moduli asiatici che affermavano di poter accedere al maggior incentivo per il Made in Europe, “ma – afferma il manager – la dichiarazione adottata, peraltro smentita successivamente, non risponde ad alcuna regola definita dal legislatore. È una situazione di confusione inaccettabile sulla quale chiediamo al Gse di mobilitarsi al più presto per definire in modo chiaro, come è stato fatto per i moduli fotovoltaici, anche le regole per la identificazione dei moduli prodotti extra Ue, ma con celle prodotte in Europa”.
E così, la sensazione è che si sia fatto “poco business”, ma tante chiacchiere in questi giorni alla fiera di Roma. Le strette di mano ci sono state, soprattutto per organizzare un associazione in più: a battesimo a ZeroEmission anche la costituente del comitato dei tecnici rinnovabili. Si vede e che nessuno fino a ora si era presa la briga di associarli. Le banche c’erano pure (per la verità solo Unicredit e Banca Intesa), con stand molto accoglienti… mi domando se questo sia un buon segno in termine di propensione all’investimento.
Eppure, i dati di crescita ci sono: lo ha dichiarato il Gifi (Gruppo imprese fotovoltaiche italiane federato ad Anie Confindustria), lo sviluppo del fotovoltaico italiano proseguirà con buoni tassi di crescita anche nei prossimi anni: il volume di installazioni fotovoltaiche raggiungerà, infatti, nel 2012 e nel 2013 rispettivamente i 2,7 GW e 2,6 GW. E secondo l’Epia, l’associazione europea dell’industria fotovoltaica, il nostro Paese sta superando la Germania per capacità installata. Ma quante energie in più gli imprenditori italiani avranno consumato, rispetto a quelli tedeschi, per raggiungere questo risultato?
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L'autore
M. Cristina Ceresa
M.Cristina Ceresa, giornalista professionista si occupa da anni di energie alternative e ambiente. È anche autrice teatrale ed è impegnata nella diffusione delle buone pratiche ambientali anche in ambito scolastico.
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