Prosegue la diaspora tra i produttori del fotovoltaico
Nasce Ifi, che si presenta su posizioni più morbide dei concorrenti verso il Governo
Continuano a emergere le spaccature tra i produttori di energia da fonti rinnovabili, e in particolare di quelli attivi nel fotovoltaico, in vista dell’approvazione del Quarto Conto Energia. È di questa mattina l’annuncio della nascita del Comitato Ifi(Imprese Fotovoltaiche Italiane), che dai primi annunci pare voler adottare una posizione conciliante verso il Governo.
Posizione di mediazione
Infatti il comunicato indica che l’obiettivo di rappresentanza degli interessi di settore “sarà realizzato in armonia con il ridisegno del piano di azione nazionale per l’approvvigionamento energetico, operando in modo organico e sinergico con le altre rappresentanze industriali italiane, secondo un approccio finalizzato alla creazione di valore per il sistema Italia”
La posizione del Comitato Ifi in tema di sviluppo delle fonti rinnovabili affronta il tema dell’incentivazione “in un’ottica di investimento di lungo periodo per il paese, in netto contrasto con visioni speculative di breve periodo e di taglio puramente finanziario”. A presiede l’organismo è Filippo Levati, direttore generale di Mx Group, secondo il quale “considerare l’incentivo al settore come un mero supporto all’adozione del fotovoltaico è poco lungimirante e produce distorsioni di mercato, non generando un reale valore e benessere diffuso per il paese e per i cittadini. E’invece necessario adottare una logica di investimento con un orizzonte certo e con strumenti che orientino le risorse di chi accede agli incentivi verso lo sviluppo di processi industriali, tecnologie e competenze”.
Le altre posizioni in campo
Proprio l’atteggiamento conciliante verso il nuovo piano incentivante predisposto dal Governo era costato nelle scorse settimane parecchie defezioni (si è parlato di una decina, forse quindici) a Gifi/Anie. L’associazione paga così la sua appartenenza a Confindustria, accusata dai produttori di aver fatto lobbying sull’esecutivo per spingerlo a una revisione in senso restrittivo degli incentivi. Il Governo ha individuato proprio in Gifi/Anie il referente principale per la revisione dello schema incentivante, ma i vertici dell’associazione sono finiti sotto accusa per non aver mantenuto la pregiudiziale sulla salvaguardia dei diritti acquisiti, almeno per l’anno in corso. Nella proposta di revisione approvata dal direttivo tre giorni fa (con il 70% di consensi) manca questo elemento, a differenza della chiarezza con cui si sono espressi sul punto Assosolare e Aper. Verso i quali stanno migrando diverse aziende in uscita dal Gifi. Assosolare chiede che il Quarto Conto Energia non preveda tetti annuali e che le tariffe erogabili dal secondo semestre dell’anno non prevedano tagli superiori al 5%. Una posizioni condivisa a grandi linee da Aper e Asso Energie Future-Ises.
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