Energia da biomasse
Pellet, un mercato ancora in forte espansione
L’utilizzo dei cilindri di legno è atteso in ulteriore crescita nei prossimi anni sia a livello nazionale che globale. Per il 2020 stimato il valore record di 80 milioni di tonnellate l’anno
Il pellet rappresenta un mercato in forte espansione non solo in Italia, ma a livello globale: attualmente, secondo i dati diffusi in occasione di Forlener 2013, il consumo annuo di questo materiale si aggira intorno alle 16 milioni di tonnellate annue su scala mondiale, ma per i prossimi anni è prevista una crescita a ritmi incalzanti, tanto che nel 2020 si dovrebbe raggiungere il valore record di 80 milioni di tonnellate l’anno.
C’è da osservare che, mentre in Italia i piccoli cilindri di legno vengono impiegati quasi esclusivamente per il riscaldamento domestico delle abitazioni o dei piccoli esercizi commerciali, la metà del pellet prodotto nel pianeta è destinata alla generazione di energia elettrica.
Nella Penisola la domanda di questa risorsa a uso domestico era di circa 1.900.000 tonnellate al 2011, ma già al 2015 dovremmo superare quota 3 milioni di tonnellate, per poi arrivare a 4,2 milioni di tonnellate nel 2020. In effetti, i voluminosi sacchi di pellet sono diventati una presenza fissa anche nella grande distribuzione organizzata, perlomeno nel Nord Italia, dove la domanda è maggiore.
Tutto è avvenuto nel giro di poco tempo: dal 1999 al 2005 la vendita di stufe a pellet ha conosciuto un tasso di crescita medio annuo del 49%, per subire un rialzo improvviso nel 2006 (+137%). Il 2007 e il 2008 sono stati caratterizzati da un calo delle vendite del 37%, a cui è seguita una successiva ripresa. Nel 2011 il numero complessivo di stufe installate era di poco superiore a 1.561.000 unità.
Al contrario degli altri Paesi europei, la posizione di mercato raggiunta dalle caldaie a pellet, se confrontata con le stufe, è sostanzialmente di nicchia. In effetti nel 2011 il numero complessivo di caldaie installate era di poco superiore a 20.000 unità, per la quasi totalità ad uso domestico residenziale con potenza inferiore a 150 kW. Infatti, poco meno del 5% del consumo di pellet legato al segmento delle caldaie è imputabile ad apparecchi con potenza pari o superiore a 1 MW.
Come scritto in precedenza, nei prossimi anni è attesa un’ulteriore crescita del mercato nazionale: per risolvere l’eccessiva dipendenza dalle importazioni, si punta sull’agripellet, cioè cilindretti ricavati dal recupero delle biomasse nostrane. Ancora più complesso da risolvere è il problema relativo all’inquinamento da pellet: secondo alcune rilevazioni, l’aumento dell’utilizzo di questa risorsa per il riscaldamento domestico favorisce la produzione dell’inquinante benzo(a)pirene.
Condividi
Tag
L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
Ultimi articoli
Più letti della settimana
- Come scegliere una stufa a pellet : Consumi, costi e dati tecnici sono i parametri riportati sull’etichetta dell’apparecchio e le caratteristiche della stan...
- NovaSomor vince la prima edizione del Klimahouse Startup Award : La startup di Rimini ha ideato un motore solare termodinamico a bassa temperatura applicato al sollevamento delle acque...
- Tutti gli studi : ...
- Amianto, quando la minaccia si nasconde in casa : Chi chiamare se sospettiamo di avere manufatti o coperture in cemento-amianto a casa nostra...
- Pellet di qualità, istruzioni per l’acquisto : Quali sono i parametri utili per il consumatore all’acquisto del pellet? Qualità, innanzitutto, ma anche la lettura dell...