normativa
Parte oggi la tariffa D1 per le pompe di calore
La stima è che il nuovo sistema sperimentale possa garantire alle famiglie tipo un risparmio annuo di 500 euro
È partita oggi la rivoluzione delle tariffe elettriche: è infatti in vigore, in via sperimentale fino al 31 dicembre 2015, la nuova tariffa D1 per gli utenti privati, che interessa in modo particolare gli utenti che vogliono utilizzare la pompa di calore come esclusiva fonte di riscaldamento. Infatti, rientrano nella sperimentazione solo impianti in grado di riscaldare l’abitazione in modo monovalente ed eventualmente raffrescare e produrre acqua calda sanitaria. Sinora le pompe di calore nel nostro Paese, nonostante l’elevato rendimento energetico, erano state sfavorite dal regime tariffario progressivo, che puniva la crescita dei consumi elettrici determinata dall’utilizzo delle pompe di calore.
Inoltre fino ad oggi, chi aveva deciso di riscaldarsi utilizzando la pompa di calore, doveva passare al più oneroso regime tariffario D3 (potenza impegnata oltre i 3kW) o installare un secondo contatore dedicato con tariffa BTA ma con costi fissi molto elevati. La D1 nasce proprio per eliminare le barriere alla diffusione di questo tipo di tecnologia, in quanto la tariffa sarà costante a prescindere dai consumi, senza necessità di installare un secondo contatore e quindi estesa a tutte le utenze elettriche dell’abitazione.
La tariffa potrà essere applicata anche nel caso di presenza di impianti fotovoltaici, sebbene la convenienza debba essere ponderata dalla quota di autoconsumo. La stima di Mitsubishi è che, assumendo un caso tipo di una famiglia composta da 4 persone in un’abitazione in zona climatica E , dove il consumo annuo delle utenze elettriche è di circa 3000 kWh e dove per soddisfare il fabbisogno termico invernale, estivo e di acqua calda sanitaria una pompa di calore si consumano circa 3600 kWh elettrici, la tariffa D1 comporterà un risparmio complessivo di oltre il 25% verso la tariffa D3, con una riduzione della spesa in bolletta di circa 500 euro annui. L’Autorità per l’energia ha recentemente chiarito che tutti i modelli di pompe di calore possono rientrare nella sperimentazione, a patto che il livello di efficienza sia sufficientemente elevato e purché l’entrata in funzione non sia avvenuta prima del 1 gennaio 2008.
Non esistono limitazioni neppure riguardo le tecnologie, le sorgenti di calore o i fluidi utilizzati dalla pompa di calore, ma è necessario che essa possieda i requisiti prestazionali minimi di cui all’Allegato H del decreto 19 febbraio 2007 (cioè i requisiti già richiesti per accedere alle detrazioni fiscali del 55%/65%) o, in alternativa, rispetti i criteri di ammissibilità di cui all’Allegato II del decreto 28 dicembre 2012 (quelli già richiesti per accedere al Conto Termico). La richiesta di adesione alla sperimentazione deve essere presentata al proprio venditore di energia elettrica. Nel caso del regime di maggior tutela il venditore è sempre tenuto ad accogliere la richiesta di adesione (comma 4.1 della delibera 205/2014/R/eel); se invece si è sottoscritta l’offerta di un venditore del mercato libero, è necessario verificare che questo abbia deciso di aderire alla sperimentazione.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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