Fonti pulite
L’energia raddoppia se si prende l’onda giusta
L'energia prodotta dagli oceani potrebbe raddoppiare usando nuovi metodi per prevedere la forza del moto ondoso
Photo: Pete + Lynne
L’energia marina ha potenziali di crescita molto elevati. Da una scoperta fatta da un team di ricercatori universitari dell’inglese University of Exeter e della israeliana Tel Aviv University, l’energia prodotta dagli oceani potrebbe raddoppiare se si usassero nuovi metodi per prevedere la forza delle onde. Lo riporta il servizio comunitario di informazione Cordis, riprendendo la notizia dalla rivista Renewable Energy, dove sono stati presentati i risultati della ricerca congiunta.
Gli esiti dello studio sono particolarmente importanti in quanto confermano ulteriormente che quella marina è una fonte energetica davvero importante, se opportunamente sfruttata. Finora, infatti, la tecnologia adottata ha presentato alcune lacune, tra cui quella di non avere un’adeguata efficienza nel “catturare” l’energia del moto ondoso.
I ricercatori di Exeter e Tel Aviv si sono concentrati sui dispositivi specifici, denominati point absorber, in modo tale che possano prevedere con precisione la forza dell’onda successiva e di reagire, estraendo la massima quantità di energia. Tali dispositivi possiedono delle parti mobili in grado di seguire il moto ondoso e producono energia che immettono poi nella rete elettrica.
Secondo i ricercatori, i point absorber sono più efficienti per quanto riguarda la quantità di energia prodotta se la loro risposta corrisponde in modo adeguato alla forza delle onde. Il merito particolare dello studio è che, rispetto a quelli precedenti, ha mirato all’incremento dell’efficienza dei point absorber mediante le previsione e il controllo delle forze interne al dispositivo stesso causate dalle onde successive.
Non solo: con questi accorgimenti la possibilità che il dispositivo venga danneggiato è ridotta poiché esso risponde in modo adeguato alla forza dell’onda successiva e non serve spegnere il dispositivo durante condizioni meteo impervie, come finora è stato necessario fare.
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L'autore
Andrea Ballocchi
Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.
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Adalberto Nerbano
scrive il 15 novembre 2013 alle ore 12:27
ringrazio Andrea Ballocchi, giornalista di TEKNECO, per aver citato la novità di al una delle mie proposte mirate alla sostituzione del cilindro meccanico con cilindro elettromagnetico, generatore diretto di energia elettrica, negli impianti che lo prevedono. Cordiali saluti ing- Adalberto Nerbano