Le linee guida per diffondere il fotovoltaico in Italia
Gifi/Anie pubblica un documento con i passi da fare da qui al 2020, per raggiungere obiettivi fondamentali
Il fotovoltaico potrà soddisfare entro il 2020 il 5-10% del fabbisogno energetico italiano, arrivare almeno 15 GW di potenza installata nel 2015, creando circa 40 mila nuovi posti di lavoro. Parola dell’associazione di settore Gifi/Anie, che pubblica un documento contenente le linee guida per arrivare a quegli obiettivi.
Eccole
1. Il solare fotovoltaico ha bisogno di adeguati meccanismi incentivanti per poter raggiungere la piena competitività con le altre fonti energetiche rinnovabili e non. Lo stato di piena competitività sarà raggiunto secondo le stime attuali in un arco di tempo compreso fra i 5 e i 10 anni e differenziato per taglia d’impianto e tipologia di applicazione;
2. I meccanismi basati sulla remunerazione dell’energia prodotta (anche detti “feed in tariff” o “in conto energia”) si sono dimostrati i più adeguati in quanto sono proporzionati all’effettiva produzione dell’impianto e pertanto favoriscono lo sviluppo di tecnologie al miglior rapporto prestazioni/costi. L’incentivo deve essere tale da garantire una remunerazione del capitale investito adeguata e comparabile con i ritorni di investimenti analoghi in campo energetico. Le risorse necessarie all’incentivazione devono restare a carico della bolletta elettrica e non della fiscalità generale. Qualsiasi limite sulla potenza installabile (annuale o cumulata) vanificherebbe gli sforzi e gli investimenti sinora sostenuti impedendo lo sviluppo dell’industria nazionale ed il raggiungimento della piena competitività e degli obiettivi nazionali sulle fonti rinnovabili al 2020;
3. Ai meccanismi incentivanti devono essere abbinate politiche nazionali e locali di semplificazione di tutte le pratiche amministrative connesse alla autorizzazione, realizzazione, connessione alla rete, esercizio e dismissione a fine vita degli impianti;
4. Al solare fotovoltaico dovrà anche in futuro essere concessa la priorità di dispacciamento sulla rete
elettrica;
5. Le realizzazioni finalizzate all’autoconsumo dell’energia prodotta e poste sulle coperture e sulle facciate degli edifici rappresentano le applicazioni ideali del solare fotovoltaico (generazione distribuita) che pertanto vanno maggiormente sostenute. Nondimeno sono da ritenersi accettabili impianti di generazione posti sul terreno, purché realizzati a valle di un attento studio di inserimento dell’impianto nel paesaggio esistente, privilegiando le aree a vocazione industriale e commerciale e i territori già
compromessi da altre attività umane;
6. Nell’ambito delle realizzazioni su edifici, le realizzazioni nelle quali il componente fotovoltaico è integrato in un elemento costruttivo dell’edificio (BIPV) dovranno essere privilegiati e maggiormente incentivati attraverso i meccanismi incentivanti e le semplificazioni amministrative;
7. Alcun vincolo, limitazione o carattere di preferenza deve essere posto a componenti fotovoltaici e alla forza lavoro sulla base del Paese di produzione o di origine, se non quelli legati a criteri di sicurezza per le imprese installatrici, gli utilizzatori degli impianti e i cittadini in genere nonché di qualità;
8. L’industria nazionale lungo tutta la catena del valore deve essere adeguatamente supportata, nel rispetto delle regole internazionali della concorrenza, per far sì che stabilmente almeno il 50% degli incentivi erogati si distribuiscano in proventi ad aziende operanti sul territorio nazionale;
9. Il solare fotovoltaico può e deve garantire entro il 2020 una quota di soddisfacimento dei fabbisogni elettrici italiani per una percentuale compresa fra il 5% e il 10% dei consumi annui;
10. La generazione di energia elettrica da fonte fotovoltaica deve essere abbinata sempre ad azioni di recupero di efficienza negli usi finali dell’energia.
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