La ricerca scommette su tre tecnologie emergenti
Una panoramica sulle tre nuove tecnologie che potrebbero sconvolgere il panorama delle rinnovabili.
Photo: Dettaglio di un sistema solare termodinamico a concentrazione - cortesia: SkyFuel
Se da un lato il fotovoltaico “tradizionale” al silicio è consolidato, così come il termico, all’orizzonte si stanno affacciando tre nuove tecnologie che potrebbero sconvolgere il panorama delle rinnovabili. Si tratta di tecnologie sulle quali l’Italia è in grado di reggere la competizione tecnologica poichè il livello della ricerca applicata nostrana è pari quella di altri paesi.
La prima è il solare termodinamico (Csp) con il quale si raggiungono temperature elevate, tra i 300 e i 500 °C che permettono di creare impianti di potenza considerevole, anche con parabole di piccole dimensioni, consentendo la generazione di elettricità o di calore direttamente nei luoghi di consumo da utilizzare in applicazioni particolarmente energivore come la refrigerazione industriale, il raffrescamento nel terziario e la generazione di calore di processo.
Un altro settore promettente è quello del fotovoltaico di terza generazione che utilizza polimeri a base organica. Sostituzione del silicio a parte le caratteristiche più interessanti di questa tecnologia sono le possibili applicazioni e il processo produttivo che consente la realizzazione di pannelli flessibili, curvi e semitrasparenti cosa che permetterà applicazioni oggi impensabili, come la costruzione di carrozzerie fotovoltaiche per le auto, la produzione di facciate vetrate fotovoltaiche per palazzi e l’inserimento dei pannelli in tutti i device mobili. Questa tecnologia, infine, utilizza un processo produttivo simile a quello tipografico, cosa che abbatterà il costo dei pannelli.
Il fotovoltaico a concentrazione è il terzo campo promettente. In pratica una lente concentra la radiazione solare su una piccola cella al silicio che in queste condizioni può arrivare a livelli d’efficienza molto elevati. Il pannello fotovoltaico a concentrazione deve essere montato su un inseguitore ad alta precisione, poichè il mancato allineamento rispetto al Sole anche di pochi gradi fa calare l’efficienza. Non è ancora testata a fondo, inoltre, la durata complessiva dei dispositivi poichè le plastiche utilizzate potrebbero degradarsi rapidamente viste le alte temperature e la grande quantità di luce in gioco.
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L'autore
Sergio Ferraris
Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.
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