Mobilità sostenibile
La mega industria di batterie Tesla si farà
Lo Stato del Nevada ha concesso generosi incentivi per ospitare lo stabilimento Tesla nel suo territorio. Obiettivo: ridurre i prezzi delle vetture elettriche
Ora è ufficiale. La colossale Gigafactory della casa automobilistica Tesla si farà. Il mega impianto per la produzione di batterie sarà realizzato per la precisione nello Stato del Nevada, nel centro industriale di Tahoe-Reno, a est della città. Dopo l’annuncio della stessa Tesla, nei giorni scorsi è infatti arrivato il via libera delle autorità dello Stato Usa, che ha battuto la concorrenza della California grazie a un pacchetto di incentivi. In buona sostanza la casa americana beneficerà di 1,25 miliardi di dollari tra esenzioni fiscali e altri sussidi, tra cui uno sconto sull’elettricità di 8 milioni di dollari, senza considerare tutte le infrastrutture che lo Stato si è impegnato a realizzare.
Questo aiuto dovrebbe permettere a Tesla di coprire una fetta importante del suo investimento, valutato in oltre 5 miliardi di dollari. La speranza del governo del Nevada è che la mega fabbrica di batterie agli ioni di litio generi un adeguato ritorno economico: l’attesa è che la Gigafactory generi almeno 6.500 posti diretti (16 mila considerando l’indotto), di cui metà dovranno essere abitanti dello Stato. La stima, per i prossimi 20 anni, è di un giro d’affari di circa 100 miliardi di dollari.
Ma perché la Gigafactory è così importante? Come noto, il principale ostacolo alla diffusione delle vetture elettriche è rappresentato dai costi delle batterie, che fanno lievitare il prezzo delle vetture vendute ai consumatori finali. Dunque, nonostante gli sforzi delle compagnie, gli automobilisti tendono a preferire le più abbordabili vetture a metano, se proprio decidono di abbandonare quelle a combustibili fossili. La scommessa di Tesla è che nel 2020, grazie agli enormi volumi ma non solo (batterie per 500.000 veicoli l’anno) riesca ad abbattere i costi di produzione delle batterie di almeno il 30%.
Sarebbe così possibile il lancio di veicoli competitivi (una berlina con costi intorno ai 27.000 euro) con quelli a benzina e a gas naturale già nel 2017. Un importante aiuto tecnologico alla realizzazione delle batterie arriverà dal gigante giapponese Panasonic. L’impatto di questo progetto è tale che da tempo gli analisti immagino ripercussioni non solo per il mercato automobilistico, ma anche per il sistema elettrico complessivo: è facile pensare, infatti, che i progressi nelle batterie legate ai veicoli siano in buona parte espandibili ai sistemi di accumulo per il fotovoltaico e le altre energie intermittenti.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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