La crisi non frena gli investimenti nel fotovoltaico
La Scala (Swisss&Global): “Meno ricorso al debito, ma il settore resta molto promettente”
Photo: armyenvironmental
La riduzione degli incentivi pubblici e il riacutizzarsi della crisi finanziaria internazionale stanno portando molte aziende a riconsiderare gli investimenti nel fotovoltaico, ma senza che questo abbia prodotto il temuto blocco del mercato.
Potenzialità immutate per il settore
“Oggi la situazione intorno è sicuramente più complicata rispetto al passato anche recente, ma le ragioni di fondo che spingono verso l’investimento nel solare restano immutate”, riflette Filippo La Scala, amministratore delegato di Swiss & Global Asset Management sgr, che lo scorso anno ha lanciato Clean Energy One, fondo immobiliare chiuso strutturato con una formula mista: l’85% dell’investimento è assimilabile a un’obbligazione in quanto prevede un meccanismo di distribuzione programmata dei proventi, mentre il restante 15% ha le caratteristiche tipiche dell’investimento azionario. L’investimento minimo è fissato in 50mila euro, con la clientela tipica costituita da imprese di investimento, banche, fondi pensione, casse previdenziali e fondazioni di origine bancaria.
Costi degli impianti in calo costante
Autorizzato da Bankitalia nel maggio 2010, il fondo ha al suo attivo nove impianti realizzati in diverse regioni d’Italia (la Puglia primeggia con sei installazioni), di cui otto a terra e uno su tetto. “L’evoluzione normativa, che tende a premiare gli impianti su tetto sta cambiando l’atteggiamento di molti operatori, spostando gli investimenti in precedenza previsti per i parchi a terra”, commenta La Scala, “ma senza allontanarli dal settore, che sta facendo importanti passi in avanti sul fronte dello sviluppo tecnologico, con conseguenti ritorni sul fronte dei costi”. Un processo che pare destinato a proseguire, tanto che l’Epia (European Photovoltaic Industry Association) ha stimato per l’Italia un calo dei prezzi degli impianti tra il 4 e il 7% annuo da qui al 2020.
Obiettivo 7% per il rendimento
Il rendimento atteso per gli investitori è intorno al 7%, in linea con fondi simili presenti sul mercato. “Abbiamo fato una stima prudenziale, calibrata su uno scenario molto conservativo, e al netto dei costi di gestione”, prosegue l’ad, “mentre i valori effettivi di produzione superano quelli target del 20-30%”. Insomma, al di là di tutta l’evoluzione recente, il comparto fotovoltaico resta tra i più promettenti nello scenario finanziario.
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L'autore
Luigi Dell'Olio
Luigi dell'Olio, giornalista pugliese free-lance, vive a Milano, dove si occupa di temi legati all'economia, alla tecnologia e alle energie rinnovabili.
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