Energia pulita
La competitività del solare passa per i Seu
I sistemi efficienti di utenza, ossia soluzioni di autoproduzione scollegate dalla rete tradizionale, sono ancora in attesa di una delibera da parte dell’Aeeg
Uno dei grandi problemi delle fonti alternative di generazione elettrica è quello della competitività di costo con le fonti tradizionali, ossia le grandi centrali di generazione che, essendo una realtà consolidata da oltre un secolo, possono vantare un costo del kWh inferiore.
Proprio per sopperire a questo gap e incoraggiare una positiva evoluzione tecnologica, sono state varate negli scorsi anni una serie di generose politiche di incentivazione, ormai terminate, in particolare per quanto riguarda il fotovoltaico. Nonostante il calo dei prezzi di questa tecnologia, la parità di costo con le fonti fossili – la cosiddetta grid parity – non è stata ancora raggiunta. L’autoproduzione di energia rinnovabile, ossia impianti rinnovabili dedicati e asserviti a specifiche utenze energivore (aziende, condomini), potrebbe però essere già oggi una soluzione competitiva.
Per questo motivo si parla molto di Seu, Sistemi Efficienti d’Utenza (Seu): si tratta di sistemi “in cui un impianto di produzione di energia elettrica, con potenza non superiore a 20 MWe e complessivamente installata sullo stesso sito, alimentato da fonti rinnovabili ovvero in assetto cogenerativo ad alto rendimento, anche nella titolarità di un soggetto diverso dal cliente finale, è direttamente connesso, per il tramite di un collegamento privato senza obbligo di connessione di terzi, all’impianto per il consumo di un solo cliente finale ed è realizzato all’interno dell’area di proprietà o nella piena disponibilità del medesimo cliente”.
I Seu riguardano, in sostanza, un rapporto bilaterale tra due soggetti: un solo un produttore e un unico cliente finale. Quest’ultimo acquista un’energia rinnovabile, pulita ed economica, perché per ora esentata dal pagamento dei costi dei servizi di rete (dispacciamento, trasmissione e distribuzione) e dagli oneri generali di sistema (che valgono circa la metà della bolletta elettrica).
Nonostante questo indubbio vantaggio, la mancata emanazione di una delibera attuativa da parte dell’Aeeg ha sinora rallentato lo sviluppo dei Seu. Questa attesa delibera, come emerso anche in occasione di Ecomondo, dovrebbe ormai arrivare entro le prossime settimane, anche se non c’è grandissimo entusiasmo a proposito. L’Aeeg, infatti, probabilmente proporrà di far pagare in tutto o in parte anche ai Seu gli oneri di sistema che gravano sulle normali bollette. Una eventualità che, azzerando il vero punto di forza di questi sistemi, rischierebbe di affossarne le speranze di sviluppo.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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