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La bolletta è indecisa | Tekneco

Costi energetici

La bolletta è indecisa

Sull'effetto dei provvedimenti del Governo sul costo in bolletta dell'energia è scontro aperto tra M5S ed esecutivo

Scritto da il 23 aprile 2015 alle 23:44 | 0 commenti

La bolletta è indecisa

Se la bolletta, dopo provvedimenti come lo spalma incentivi, sia diminuita o no è un mistero. Secondo il senatore del M5S Gianni Girotto i provvedimenti del Governo Renzi non sono serviti a nulla e l’obiettivo del meno 10% non è stato centrato.

«Renzi aveva promesso bollette meno care per le piccole e medie imprese e per i consumatori domestici. Ma erano tutte chiacchiere e lo dimostrano i provvedimenti contenuti nel DEF. – ha affermato durante il suo intervento in aula, Girotto – Non solo infatti non si registrano le riduzioni annunciate, ma nei prossimi mesi cittadini e imprese pagheranno di più. Il Re è ormai nudo». Secondo i, senatore pentastellato mentre il costo dell’energia all’ingrosso scende per effetto della produzione di energia rinnovabile, – e della diminuzione delle fonti fossili e per l’efficientamento della rete N.d.R. -le bollette sono sempre più care e le imprese sempre meno competitive. «Dobbiamo agire subito e correttamente per eliminare questa distorsione in modo che alla riduzione del prezzo dell’energia all’ingrosso venga corrisposta una riduzione del costo della bolletta», prosegue Girotto che aggiunge: «con le azioni indicate nel Programma Nazionale di Riforma contenute nel DEf non raggiungeremo gli obbiettivi di riduzione del costo dell’energia. L’abrogazione del mercato tutelato dei prezzi di luce e gas per milioni di cittadini affiancata alla riforma della tariffe di rete e delle componenti tariffarie a copertura degli oneri generali di sistema per i clienti domestici determineranno l’ennesima stangata per cittadini e imprese, oltre infierire un nuovo colpo contro gli interventi di efficientamento energetico e di autoconsumo tramite l’utilizzo di tecnologie che producono energia rinnovabile». E a ciò si aggiunge il fatto che secondo il M5S gli interventi “strategici del Governo quali l’accordo con la Serbia per importare energia rinnovabile idroelettrica, porteranno a un incremento degli oneri generali di sistema e quindi dell’elettricità per un miliardo di euro l’anno.

E questa volta è arrivata la precisazione del Governo, caso raro, in campo politico-energetico. Il Ministero dello Sviluppo Economico infatti ha confermato con un comunicato «la sua determinazione nel perseguire una politica di riduzione degli oneri di sistema, coerentemente con quanto già fatto negli scorsi mesi.» E sottolinea che «grazie al pacchetto “taglia bollette” è stata già conseguita una riduzione del prezzo dell’energia elettrica per le piccole e medie imprese di circa l’8-10% su base annua». E il presidente dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas viene citato nel comunicato del Mise riportando che: «a margine dell’audizione nel quale è intervenuto Girotto, Bortoni ha detto  che l’approccio adottato per definire le misure del decreto legge n. 91/14 segue la via corretta, seppure difficile da percorrere, della riduzione degli oneri».

«Il Ministero ribadisce, – afferma la nota del Mise – pertanto, il massimo impegno nell’attuare ulteriori misure che possano ridurre ancora l’impatto sulla bolletta elettrica degli “oneri generali di sistema” che secondo le valutazioni dell’Autorità per l’energia ammontano a circa 15 miliardi di euro. Le misure in fase di attuazione sono finalizzate a rendere più dinamico il mercato. Tra queste, il processo di market coupling che determina una significativa convergenza dei prezzi all’ingrosso verso i livelli medi europei, il completamento delle infrastrutture strategiche per eliminare i residui colli di bottiglia sulla rete e la piena liberalizzazione dei mercati retail».

Insomma una risposta significativa per il fatto d’essere stata fatta, ma fiacca nella sostanza al punto, che caso raro in politica, è arrivata l’ulteriore replica di Girotto. «La precisazione del Mise sulla riduzione del costo dell’energia è falsa. Basta ingannare gli italiani. Il dato che il Governo ha annunciato non è stato raggiunto e per il futuro c’è il rischio di un nuovo aumento. – ha affermato Girotto nella replica – Confermo tutto quello che ho comunicato e detto in aula Senato nella discussione del DEF.  Tutto è riscontrabile anche dagli approfondimenti che stiamo tenendo in X commissione Senato nell’indagine sul prezzo dell’energia e dalle comunicazioni di rappresentanze delle associazioni dei settori delle piccole imprese, che hanno confermato che gli effetti del taglia bollette sono intorno al 3%, molto distante quindi dal 10% pubblicizzato dal Governo».

Secondo Girotto tutto ciò sarà aggravato da una serie di azioni che il Governo intende porre in essere nell’ambito di interventi ritenuti strategici, nel settore energetico, che aumenteranno gli oneri generali di sistema e il costo dell’energia elettrica, che sono: l’accordo con la Serbia per l’importazione di energia rinnovabile (fonte idroelettrica); il bonus sociale della riforma della tariffe di rete; l’aumento dei costi di ritiro dei certificati verdi; la realizzazioni di interconnessioni elettriche con altri Stati; l’incremento degli oneri nell’ambito della messa in sicurezza nucleare. E ciliegina sulla torta poi arriverà l’effetto della riforma della tariffe di rete e delle componenti tariffarie a copertura degli oneri generali di sistema per i clienti domestici che farà aumentare le bollette e potrebbe andare contro gli interventi di efficientamento energetico e di autoconsumo tramite l’utilizzo di tecnologie che producono energia rinnovabile. Analisi azzardate?. Non si direbbe a giudicare dal parere presentato dai pentastellati in X Commissione che riportiamo integralmente come allegato.

 

ALLEGATO: LA PARTE ENERGETICA DEL PARERE DEL M5S IN X COMMISSIONE

 

Relativamente agli interventi per la riduzione del costo dell’energia, e in particolare dell’energia elettrica, un costo elevato rappresenta un fattore di svantaggio competitivo per le imprese italiane. La riduzione del costo dell’energia costituiva un obiettivo strategico già nel DEF dello scorso anno. Pertanto, nel corso del 2014, il Governo è intervenuto per la riduzione dei costi dell’energia elettrica per le PMI del 10 per cento (su base annua) con il cd. “taglia bollette”, che include la revisione degli incentivi alle rinnovabili e la riduzione di numerose agevolazioni tariffarie di varia natura;

in attuazione dei diversi provvedimenti contenuti nel “taglia bollette”, l’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico (Aeegsi) ha deliberato nel 2014 la riduzione delle tariffe elettriche a favore dei clienti di potenza superiore ai 16,5 kW. Diversamente dagli obiettivi di riduzione del costo del’energia elettrica indicati dal Governo, però, l’applicazione dei provvedimenti adottati per il “taglia bollette” non ha raggiunto i risultati attesi;

alcune stime mostrano che le politiche intraprese per la riduzione del costo dell’energia elettrica hanno determinato una riduzione pari a circa il 3 per cento della bolletta elettrica per le PMI. Tale risultato potrebbe essere aggravato ulteriormente da una serie di azioni che il Governo intende porre in essere nell’ambito di interventi, ritenuti strategici nel settore energetico, tali da determinare addirittura un incremento degli oneri generali di sistema e conseguentemente del costo dell’energia elettrica. Tra i principali interventi, si segnalano: l’accordo con la Serbia per l’importazione di energia rinnovabile (fonte idroelettrica); il bonus sociale della riforma della tariffe di rete; l’aumento dei costi di ritiro dei certificati verdi; la realizzazioni di interconnessioni elettriche con altri Stati; l’incremento degli oneri nell’ambito della messa in sicurezza nucleare;

lo scenario delineato, quindi, mostra per i prossimi anni un accentuato incremento degli oneri di sistema, che comporterà un aumento del costo dell’energia elettrica, pregiudicando le stime di crescita contenute nel DEF e l’attesa di riduzione dei costi del Governo indicata nella misura del 10 per cento;

nel Programma nazionale di riforma non viene assolutamente considerato che il prezzo dell’elettricità è fortemente in calo alla borsa elettrica. Il prezzo medio di acquisto (PUN) rilevato a febbraio è fortemente in calo. Tale dato conferma il trend di riduzione del PUN tenuto negli ultimi anni. Dai dati verificabili sul sito del Gestore dei mercati energetici (GME), il prezzo medio di acquisto (PUN) sul mercato elettrico, a gennaio 2015, è calato di  8,48 €/MWh (-14,2 per cento) su dicembre e di 8,17 €/MWh (-13,8 per cento)  sullo stesso mese del 2014, ripiegando a 51,10 €/MWh, ossia ai minimi degli ultimi cinque mesi. La riduzione del PUN rispetto al 2013 è stata di circa il 19 per cento. Ad una riduzione del PUN non si è avuta una corrispondente riduzione del costo dell’energia rappresentata in bolletta dalla componente PE, che mantiene ancora un valore nettamente superiore rispetto al PUN, creando cosi un distacco imbarazzante;

al contrario di quanto evidenziato dai dati del mercato elettrico, non sono previste nel PNR azioni per rendere il sistema più efficiente, in modo che gli effetti della riduzione del PUN avutasi negli ultimi mesi possano incidere sulla riduzione del costo dell’energia;

sono assenti, inoltre, misure volte al riequilibrio nel sistema elettrico del pagamento degli oneri tra le diverse tipologie di clienti:  ad esempio, le utenze in Bassa Tensione (BT) con potenza superiore a 1,5 KW – piccoli commercianti o piccole imprese artigianali – sono gravati del 35 per cento del gettito totale degli oneri generali, rappresentando però solo il 25 per cento dei consumi complessivi. Appaiono invece relativamente meno gravati i clienti in Alta e Altissima tensione (AT e AAT) – ossia le imprese con elevati consumi – il cui contributo al gettito totale è invece pari a circa la metà del loro peso sui consumi totali (7,4 per cento rispetto al 14,8 per cento);

nell’ambito delle infrastrutture energetiche, il PNR non delinea alcuna novità rispetto al passato. Si manifesta una scarsa attenzione verso lo sviluppo di soluzioni smart sia nel settore elettrico che del gas, le quali potrebbero favorire una logica di crescita sostenibile dell’economia e dei consumi di energia. Si continua, invece, a far riferimento a grandi opere infrastrutturali ritenute strategiche, che vedranno ai fini della loro realizzazione anche il coinvolgimento di privati. Le opere riguardano prevalentemente la realizzazione di nuovi elettrodotti, gasdotti e rigassificatori che, in questa fase economica di contrazione dei consumi energetici di gas ed energia elettrica, alla presenza di un eccesso di offerta di energia e di un consistente sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, rischiano di diventare opere inutili, con un costo sociale consistente;

il programma di riforme prospetta l’adozione di un provvedimento legislativo, denominato Green Act, entro il mese di giugno 2015, che dovrebbe contenere misure in materia di efficienza energetica, fonti rinnovabili, mobilità sostenibile, con particolare riguardo alla rigenerazione urbana, nonché per l’uso efficiente del capitale naturale, ma non sono previste altre azioni specifiche e concrete volte a favorire la riduzione delle emissioni e il maggiore ricorso all’utilizzo delle fonti rinnovabili e l’efficienza energetica, attraverso, ad esempio, un reale utilizzo del Fondo Kyoto, l’adeguamento della Strategia energetica nazionale (SEN) agli obiettivi europei sul clima e l’energia al 2030; la revisione degli obiettivi di burden sharing, ormai obsoleti; la proroga al 2020 delle detrazioni fiscali per le spese sostenute per interventi di efficientamento energetico; la modifica delle regole che attualmente limitano l’applicazione dei SEU (sistemi efficienti di utenza), dei SDC (Sistemi di Distribuzione Chiusi) e delle reti private, in particolare per interventi di efficientamento energetico e di generazione elettrica per autoconsumo.

Vedi la fonte originale e tutto il parere presentato da M5S in X commissione.


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L'autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.


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