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Incentivi e Spalma incentivi, la firma del Mise
I provvedimenti firmati dal ministro Guidi riguardano erogazione e rimodulazione degli incentivi per fotovoltaico e altre fonti rinnovabili
Photo: pixabay
Rimodulazione volontaria degli incentivi all’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico; erogazione degli incentivi al fotovoltaico da parte del GSE; rimodulazione su base ventennale degli incentivi agli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 200 kW. È l’oggetto dei tre provvedimenti di attuazione delle norme per la riduzione delle bollette elettriche, in particolare per le PMI, varate la scorsa estate con il decreto legge Competitività, firmati dal ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi. Da queste prime misure ci si attende una riduzione degli oneri di incentivazione dell’energia elettrica da fotovoltaico e da altre fonti rinnovabili compresi in 500-700 milioni di euro l’anno, a partire dal 2015. Come spiega il Mise in una nota, “Si tratta dei primi risultati di un intervento di più ampio respiro, che comprende misure, in avanzata fase di definizione, per rendere più efficiente il mercato elettrico e ridurre il peso di alcuni altri oneri gravanti sulla bolletta dell’energia”.
Nella stessa nota ministeriale s’illustrano i vari provvedimenti: il primo, concertato con il ministro dell’Ambiente Galletti e su cui si è espressa favorevolmente l’Aeegsi, riguarda la rimodulazione volontaria degli incentivi all’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico. “Il decreto consente ai produttori da fonti rinnovabili interessati a operazioni di rifacimento o ripotenziamento del sito di ottenere un prolungamento di 7 anni del periodo di diritto agli incentivi, con una conseguente riduzione dell’erogazione annua”.
Il secondo decreto riguarda invece le modalità di erogazione degli incentivi al fotovoltaico da parte del GSE. Sarà così riconosciuto annualmente ai produttori un acconto pari al 90%, calcolato sulla base della produzione effettiva dell’anno precedente, con saldo entro 60 giorni dall’invio delle misure sulla produzione effettiva e comunque entro il 30 giugno dell’anno successivo. “Il decreto disciplina le modalità di calcolo dell’acconto, le verifiche che il GSE è tenuto ad effettuare per evitare erogazioni indebite e la periodicità dei pagamenti, differenziata sulla base della dimensione degli impianti. Il decreto consentirà di programmare e rendere più certe le erogazioni” spiega lo stesso ministero dello Sviluppo economico.
Il terzo decreto (il cosiddetto “Spalma incentivi”) regolamenta la rimodulazione degli incentivi agli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 200 kW nell’arco dei 20 anni, “offrendo così ai produttori il quadro completo delle opzioni ai quali gli stessi produttori possono accedere”, chiosa il ministero.
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L'autore
Andrea Ballocchi
Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.
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