tecnologia solare
In Italia splende alto il sole “concentrato”
In Puglia è stato allacciato l’impianto fotovoltaico a concentrazione più grande d’Europa, da 2 MW. Entro l’anno ne nascerà uno da 5 MW
Photo: Convert Italia
Le buone notizie per il settore dell’energia solare in Italia continuano a esserci, malgrado tutto: l’avviamento recente a Orta Nova (Foggia) del più grande impianto fotovoltaico a concentrazione d’Europa è sicuramente una di queste. Con 2 MW è una soluzione da primato, ma non è l’unico e il più significativo record: si tratta del più grande impianto esistente al mondo con moduli a bassa concentrazione, come ha evidenziato Giuseppe Moro, presidente di Convert Italia, l’azienda realizzatrice.
Il “cuore” tecnologico dell’impianto è basato sull’integrazione dei moduli a bassa concentrazione (LCPV) con il sistema a inseguimento monoassiale MX1, brevettato dall’azienda, che segue la luce del sole nelle varie fasi del giorno. «Gli inseguitori monoassiali hanno caratteristiche molto simili alle strutture fisse per quanto riguarda aspetti quali l’ingombro, l’occupazione del suolo, l’impatto ambientale.
Inoltre l’impiego di tecnologia LCPV permette di conservare i vantaggi del sistema monoassiale rispetto al doppio asse, garantendo una performance energetica molto vicina ai moduli monocristallini», spiega Matteo Demofonti business development and marketing manager Convert Italia. Che evidenzia come sia possibile: «I sistemi a concentrazione lavorano sulla componente diretta dell’irraggiamento e parte della componente diffusa. La tecnologia a bassa concentrazione come la nostra lavora con un 65% circa della componente diffusa oltre a sfruttare la totalità di quella diretta: ciò permette di avere una produzione molto vicina a moduli fotovoltaici tradizionali».
L’integrazione è nata in maniera «naturale nel momento in cui ci siamo messi a studiare una soluzione a concentrazione confacente alle caratteristiche dell’Italia – racconta Demofonti –. Si è così deciso di puntare a una soluzione che avesse la possibilità di essere installata e di avere buone performance non solo in regioni “vocate” come la Sicilia o il Salento dove la componente diretta è molto elevata. E poi abbiamo puntato su questo tipo di soluzioni prevedendo le restrizioni normative sugli impianti fotovoltaici a terra che penalizzavano i doppio asse».
Rispetto al solare a concentrazione classico (CPV) non è certo il “fratello minore”, tutt’altro: è un approccio diverso. «Da una parte si è puntato a una riduzione di silicio molto alta, impiegando celle ad alta efficienza a multi giunzione, ridisegnando il modulo e poi abbiamo lavorato portandoci dietro l’esperienza di un modulo tradizionale per quanto riguarda struttura e materiali e in modo da ottenere performance energetiche elevate».
Si arriva così a Orta Nova, che non è uno spunto solitario: a breve infatti verranno allacciati due impianti, sempre nel Foggiano, da 1 MW. C’è di più: l’azienda punta a realizzare impianti per 15 MW da completare entro l’anno in corso di cui uno da 5 MW circa, collocato nel centro Italia come pure gli altri che verranno realizzati. Un altro record in vista, quindi, sempre nel segno del made in Italy.
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L'autore
Andrea Ballocchi
Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.
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