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Il Sud è il cuore delle rinnovabili italiane
Nelle regioni del Mezzogiorno si concentra il 62% della potenza installata delle nuove fonti pulite. Resta da sfruttare il potenziale della geotermia
Il presente e il futuro delle rinnovabili italiane è soprattutto a Sud: secondo quanto ha segnalato la recente ricerca “Energie Rinnovabili e Territorio” elaborata da Srm e Svimez, il Meridione è l’area del Paese con il maggior potenziale di energie alternative rinnovabili (eolico, solare, biomasse e biogas) e dove si concentra quasi il 62% della potenza installata (idroelettrico escluso).
Il primato del Mezzogiorno è assoluto per quanto riguarda l’energia del vento: il 98% della produzione eolica nazionale è garantito da queste regioni (26% in Puglia, 22% in Sicilia, 18% in Campania). Foggia, in particolare, è la prima provincia italiana per potenza eolica. Su 487 impianti eolici presenti in Italia, 410 sono nelle regioni meridionali, di cui 31 in Calabria, 76 in Campania, 134 in Puglia, 28 in Basilicata e 62 in Sicilia.
Meno netto, nonostante l’elevato livello di irraggiamento solare, è il predominio nel fotovoltaico: la potenza installata nelle regioni meridionali supera il 35% del totale nazionale. Su circa 178mila impianti in Italia, 43.366 sono al Sud, di cui 9.284 in Sicilia (pari al 21,4% di quelli meridionali). Simile la situazione per le biomasse liquide, solide e biogas, dove la capacità installata del Sud è pari al 32%.
La fonte rinnovabile su cui però il Mezzogiorno del Paese ha più da lavorare è la geotermia: nonostante le aree italiane con la maggiore ricchezza geotermica si trovino lungo il Tirreno meridionale, in Campania, Sicilia, in un’enorme area offshore che va dalle coste campane alle isole Eolie e, in misura minore, in Sardegna e in Puglia, attualmente in Italia questa energia è sfruttata solo in Toscana, con 33 impianti tra Pisa, Siena e Grosseto.
Per il futuro la ricerca curata da Srm e Svimez sottolinea il ruolo chiave che può e deve svolgere il Mezzogiorno in quanto territorio capofila in Italia per la grande disponibilità di risorse, sia su scala internazionale nel campo delle infrastrutture di trasmissione, che a livello di sistemi produttivi locali.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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L'altra energia
scrive il 18 luglio 2012 alle ore 11:04
Hanno un patrimonio naturale invidiabile (penso solo all'energia solare disponibile lungo tutto l'arco dell'anno). Devono sfruttarlo assolutamente.