Rinnovabili, aumenta l’impegno diretto dei Comuni

Gli eccessi burocratici della macchina statale rappresentano senza dubbio uno dei principali motivi di freno alla diffusione delle energie rinnovabili. D’altra parte però, è senz’altro vero che la Pubblica Amministrazione ha spesso svolto un fondamentale ruolo da apripista nell’adozione di queste tecnologie: secondo quanto rileva l’Istat nel suo rapporto 2011 sugli indicatori ambientali dei Comuni capoluogo di provincia, le amministrazioni comunali lo scorso  anno hanno incrementato il proprio impegno diretto nella produzione di energia da fonte rinnovabile.

La potenza installata per gli impianti fotovoltaici ha raggiunto i 2,4 kW ogni 1.000 abitanti ed è raddoppiata rispetto all’anno precedente. Rovigo, Ascoli Piceno, Rieti e Catanzaro sono i Comuni che hanno avviato l’utilizzo del fotovoltaico sugli edifici comunali nel 2011.

Sono così ormai 88 i centri capoluogo che dichiarano di ricorrere all’impiego del solare per la generazione di elettricità, mentre appena 12 anni fa (nel 2000) solo Palermo utilizzava pannelli. Il consistente aumento di potenza installata registrato nell’ultimo anno è però dovuto soprattutto all’installazione di nuovi impianti di grossa taglia.

Ma il fotovoltaico non è l’unica fonte su cui scommettono i centri urbani: 32 Comuni nel 2011 hanno predisposto forme di teleriscaldamento (erano 11 nel 2000). Inoltre, sono 72 le amministrazioni che nel 2011 avevano installato pannelli solari termici, contro le appena 3 del 2000.

Risultati positivi arrivano anche dalla diffusione dei Piani energetici comunali (Pec) relativi all’uso delle fonti rinnovabili, che risultano approvati in 48 Comuni, di cui il 63,8 per cento al Nord, il 40,9 per cento al Centro e il 19,1 per cento al Sud. Lodi e Mantova, La Spezia e Ascoli Piceno hanno dichiarato di aver approvato il Pec nel corso del 2011, contribuendo a delineare una situazione nel complesso migliore rispetto al 2010.