Energia solare
Il fotovoltaico cresce ma non in Europa
L’Epia ha diffuso i dati relativi al 2013: la Cina è ormai il primo mercato, le nuove installazioni nel Vecchio Continente sono lontane dai livelli degli anni d’oro
Il 2013 è stato un anno positivo per il fotovoltaico a livello globale, ma non certo per quello europeoe tantomeno per quello italiano. La conferma di un fenomeno già noto agli operatori del settore è arrivata dai dati preliminari diffusi dall’Epia, l’associazione europea dei produttori di fotovoltaico.
Innanzitutto il dato positivo riguarda la diffusione di impianti fotovoltaici nel mondo, che ormai ha raggiunto i 137 GW complessivi, un ammontare inimmaginabile appena una decina di anni fa. Altra nota positiva è che, dopo aver tagliato il nastro simbolico dei 100 GW nel 2012 grazie ai 30 GW installati negli ultimi 12 mesi, lo scorso anno le cose sono andate ancora meglio, con 37 nuovi GW allacciati alla rete.
Come da previsioni, il Paese leader indiscusso del 2013 è stata la Cina con 11,3 GW di nuovi impianti, seguita dal Giappone con 6,9 GW installati e dagli Stati Uniti con 4,8 GW. Dal podio è stata così estromessa l’Europa che, con soli 10 GW costruiti lo scorso anno, è definitivamente passata in una posizione di secondo piano per le installazioni di nuovi impianti fotovoltaici, a causa principalmente della contrazione nelle politiche di supporto (ossia gli incentivi).
Tra i Paesi europei è leader ancora la Germania con 3,3 GW di nuova potenza (erano 7,6 GW nel 2012), poi seguono più o meno a pari merito Italia (tra 1 e 1,4 GW, per un calo del 70% rispetto al 2012), Regno Unito (tra 1 e 1,2 GW), Romania (1,1 GW) e Grecia (1,04 GW). Cali vistosi alle installazioni ci sono stati anche in Belgio (da 600 MW del 2012 a 215 MW nel 2013), in Francia (da 1,1 GW a 0,613 GW) e Danimarca (da 300 MW a 200 MW).
I tempi d’oro del solare europeo (17,6 GW nel 2012 e 22,4 GW nel 2011) sono ormai un ricordo, anche se non bisogna dimenticare i risultati raggiunti sinora: in Europa il fotovoltaico oggi produce, secondo Epia, il 3% della domanda elettrica e il 6% del fabbisogno nelle ore di picco. Insomma, in pochi anni la tecnologia è diventata competitiva, soprattutto in nazioni come Italia e Germania.
Per il rilancio del fotovoltaico nel Vecchio Continente l’Epia fa affidamento su obiettivi europei al 2030 più ambiziosi, ma riconosce anche che il futuro di questa tecnologia è soprattutto nei mercati emergenti.
Condividi
Tag
- domanda elettrica
- Epia
- fonti rinnovabili
- fotovoltaico
- green economy
- impianti fotovoltaici
- incentivi
- obiettivi europei
- solare
L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
Ultimi articoli
Più letti della settimana
- Come scegliere una stufa a pellet : Consumi, costi e dati tecnici sono i parametri riportati sull’etichetta dell’apparecchio e le caratteristiche della stan...
- NovaSomor vince la prima edizione del Klimahouse Startup Award : La startup di Rimini ha ideato un motore solare termodinamico a bassa temperatura applicato al sollevamento delle acque...
- Tutti gli studi : ...
- Amianto, quando la minaccia si nasconde in casa : Chi chiamare se sospettiamo di avere manufatti o coperture in cemento-amianto a casa nostra...
- Pellet di qualità, istruzioni per l’acquisto : Quali sono i parametri utili per il consumatore all’acquisto del pellet? Qualità, innanzitutto, ma anche la lettura dell...