Energie rinnovabili
Il fotovoltaico integrato può essere personalizzabile
È quanto prevede Smartflex, un progetto finanziato dalla Ue, che si basa su un software capace di soddisfare le richieste degli architetti e progettisti
Di integrazione del fotovoltaico in architettura si parla ormai da tantissimi anni e sempre più se parlerà in futuro, visti i crescenti obblighi sulle rinnovabili in edilizia, stabiliti dalle direttive europee. Le celle e i moduli fotovoltaici, infatti, possono essere parte della struttura di un edificio, e questo significa che essi possono sostituire i convenzionali materiali di costruzione piuttosto che essere installati successivamente. Soluzioni di fotovoltaico integrate sono già installate con successo da diverso tempo, anche in Italia, ma esiste un limite: è difficile far dialogare domanda (i costruttori e architetti) e offerta (i produttori di pannelli). In particolare i primi hanno come core business la funzionalità e il design dell’edificio e, dunque, possono trovare difficoltà ad adattarsi a certe soluzioni standardizzate di fotovoltaico integrato.
A questo problema cerca di rispondere il progetto finanziato dall’UE SMARTFLEX . Nell’ambito di questa iniziativa in Lituania è stata appena completata una linea di produzione per fabbricare pannelli solari progettati individualmente, praticamente di qualsiasi forma o colore, cosa che potrebbe aprire la porta alla personalizzazione efficace in termini di costi di edifici con capacità integrate di produrre energia solare. Il sistema dovrebbe essere capace di soddisfare qualsiasi tipo di richieste architettoniche (design, dimensioni, colore, forma e materiale) su scala industriale.
In buona sostanza gli architetti possono usare l’intuitivo software di progettazione sviluppato dal team del progetto, che disegna moduli in forme e colori che si adattano perfettamente in un particolare edificio. Queste informazioni sono poi inviate direttamente alla linea di produzione industriale. Una procedura che potrebbe incontrare il gradimento degli architetti che, spesso, trovano i propri progetti per gli elementi delle facciate solari o tecnicamente impossibili da realizzare o semplicemente troppo costosi da applicare.
Il progetto è già nella fase di test: sono stati utilizzati tra 100 e 150 moduli di diverse dimensioni, che formano una facciata solare totale di circa 200 metri. L’edificio verrà collegato alla rete entro la fine del 2015. Insomma, SMARTFLEX punta a dimostrare che i sistemi fotovoltaici integrati negli edifici (BIPV – building-integrated photovoltaics) possono essere ottenuti in un modo efficace in termini di costi e con attenzione al design.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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