Fonti pulite
Il caro bolletta spingerà il fotovoltaico
Secondo un’analisi Global Data, l’aumento dei prezzi del gas da fonti fossili incoraggerà i consumatori a investire nell’energia solare
La diffusione del fotovoltaico in Europa e nel nostro Paese potrebbe essere avvantaggiata da un alleato insospettabile, le fonti fossili. In effetti, secondo quanto riferisce la società di analisi e consulenza Global Data, nel Vecchio Continente i prezzi del gas sono destinati ad aumentare di un ulteriore 10% nel corso del 2013, a causa soprattutto dei contratti di importazione a lungo termine da aree come Russia, Norvegia e Nord Africa, che hanno quotazioni strettamente legate a quelle del petrolio. Inoltre, i prezzi dell’energia elettrica sono destinati a conoscere un’ulteriore crescita anche per il costo delle sovvenzioni statali alle fonti pulite.
Di fronte a questo trend, difficilmente arginabile, i consumatori europei hanno una sola carta da giocare: investire nel solare fotovoltaico, trasformandosi in produttori di energia pulita; il rischio, altrimenti, è quello di perdere denaro nel lungo periodo per via delle maggiori spese in bolletta. Due Paesi, secondo l’analisi Global Data, sono particolarmente esposti a questo fenomeno: Regno Unito e Italia.
La Penisola, dopo i vari aumenti registrati nel 2012 e una bolletta elettrica già decisamente superiore alla media, pagherà nel 2013 le conseguenze del suo mix di generazione elettrica eccessivamente sbilanciato sul gas, che trascinerà verso l’alto i prezzi della corrente per i consumatori. La soluzione all’eccessiva dipendenza da metano, in un Paese che può contare su un livello di irraggiamento quasi senza pari in Europa, è sotto gli occhi di tutti: secondo Global Data il fotovoltaico potrebbe aiutare l’intera economia nazionale a liberarsi dalla “morsa” del gas. Le stesse utility dovrebbero guidare la diffusione dei pannelli presso l’utenza residenziale stabilendo speciali contratti di fornitura.
Considerato che il costo dell’energia generata dai pannelli è stabile per 20 anni e più perché totalmente slegato dalla tensioni internazionali sulle forniture fossili, dal 2014 in poi il solare fotovoltaico (entrato in una fase di grid parity) potrebbe contribuire all’abbassamento dei prezzi dell’elettricità in Italia. Il contrario, insomma, di quanto avvenuto sinora, considerato che le generose tariffe incentivanti del Conto energia sono state pagate con i soldi degli utenti.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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marilisa
scrive il 18 gennaio 2013 alle ore 10:52
Speriamo bene...
BEBO
scrive il 25 gennaio 2013 alle ore 19:23
... è tutto molto vero... è come un frutto maturo da cogliere ma.... chi lo dovrebbe cogliere ha altri iteressi!!! protegge coloro che con l'energie alternativa ha da perdere e non si cura ne di coloro che acquistano l'energia, ne tanto meno di coloro che producono questi sistemi alternativi... qui come per le banche ci sono le lobby, anch'esse ben rappresentate fra chi ci governa... ... come MARILISA... speriamo bene...
Davide
scrive il 15 febbraio 2013 alle ore 17:25
Buongiorno, sono un venditore di impianti fotovoltaici e mi sento in dovere di rispondere a Bebo. Non penso che bisogna sempre vedere teorie complottiste. Condivido in pieno l'articolo anche quando accenna ad un'opportunità di ricchezza economica per tutto il paese. Stiamo sempre ad aspettare che qualcuno faccia qualcosa per noi quando mi sembra chiaro che è ora che tutti noi facciamo qualcosa per noi tutti. Nulla possono le grandi lobby se ognuno l'energia se la produce a casa propria. Tanto più con l'avvento delle auto elettriche, chi avrà una fonte di energia rinnovabile non sarà più assoggettato ai produttori energetici da fonti fossili. Un altra volta ancora dobbiamo imparare dai tedeschi che con la metà del sole che arriva a noi sono al primo posto al mondo come installazioni di impianti fotovoltaici. Sono cretini loro o siamo un po' lenti noi?