Riscaldamento domestico
I sistemi radianti: cosa c’è da sapere
Ideali per la climatizzazione invernale ed estiva, i pannelli radianti consumano meno, rispettano l'ambiente e offrono un grande comfort abitativo
Photo: RDZ Spa
Se si vuole consumare di meno per il riscaldamento domestico senza rinunciare al comfort, bisogna saper scegliere – oltre che l’impianto giusto – anche i terminali più adatti. Una soluzione interessante e alternativa ai classici termosifoni viene oggi dagli impianti radianti. A pavimento, a soffitto o a parete, questi sistemi integrati permettono la climatizzazione sia in inverno che d’estate, fanno risparmiare spazio e funzionano benissimo con le fonti di energia rinnovabile.
“Nei sistemi tradizionali una fonte di calore riscalda l’acqua a circa 70-80 gradi facendola circolare nei termosifoni e lo scambio termico avviene per moto convettivo. Nel caso dell’impianto radiante, invece, l’acqua viene fatta circolare a temperature molto inferiori, 35-40 gradi, su una superficie di diversi metri di tubazione”, spiega Michael Gionfriddo, Marketing & Product Manager di Nicoll Spa, azienda specializzata nella produzione e distribuzione di soluzioni innovative in materiale plastico per l’edilizia, la termoidraulica, le energie rinnovabili e la gestione delle acque meteoriche.
“Ciò si traduce in un risparmio in bolletta di circa il 30-40%, perché consumo meno energia per scaldare l’acqua, e in un maggior comfort, dato che la trasmissione del calore avviene per irraggiamento, creando una diffusione uniforme della temperatura”.
L’integrazione con le fonti rinnovabili
Il vantaggio è anche ambientale. “Oltre al risparmio in termini di efficienza, trattandosi di sistemi a bassa temperatura permettono l’utilizzo di fonti alternative e più ecologiche come caldaie a condensazione, pompe di calore e/o geotermiche, solare termico, con una considerevole diminuzione delle emissioni inquinanti”, aggiunge Gionfriddo, che sottolinea l’incremento di valore che l’abitazione può acquistare con questi sistemi, a patto di prestare attenzione ad una buona progettazione. “Il costo finale di posa varia dagli 80 ai 140 euro al metro quadro a seconda del tipo di impianto e dipende da svariati fattori come la sua complessità progettuale, il tipo di soluzioni adottate e i materiali impiegati e dai metri di tubo dei circuiti”.
Entrano poi in gioco anche altre variabili, come gli spessori disponibili per la posa dei circuiti e le caratteristiche strutturali dell’edificio. “In fase di ristrutturazione non sempre si ha l’altezza giusta per posizionare un pavimento radiante classico, ciò comporta grosse spese per la demolizione del solaio e il suo smaltimento. Oggi questo limite è superato con l’offerta di sistemi innovativi a secco ultra ribassati con posa sul pavimento esistente, come il nostro SlimFloor, che non richiede l’uso di isolante sotto il pannello né del massetto in calcestruzzo nel quale annegare le tubazioni, o di sistemi a soffitto o parete, come il Top Radiant Fast”, spiega ancora il manager. “Inoltre, la resa energetica può variare a seconda della presenza di finestre, di isolamento termico dell’involucro e più in generale dalla maggiore o minore esposizione delle stanze dell’appartamento”.
Un mercato in crescita
Fondamentale quindi è valutare l’intero sistema edificio-impianto. Laddove è possibile installarlo e con i dovuti accorgimenti, tuttavia, l’impianto radiante rappresenta una soluzione ottimale, come conferma Daniele Agostinetto, Direttore Tecnico di RDZ Spa, che offre una vasta gamma di sistemi radianti a pavimento, tra cui sistemi bugnati in vari spessori isolanti, naturali (Bio), a basso spessore (New Plus e Slim), in materiale grafitico (Grafitech), sistemi a secco a bassissimo spessore ideali per ristrutturazioni (Dry ed Eco-Dry) o per la riduzione dei rumori (Acoustic Plus), e a soffitto-parete, come il sistema “b!klimax”, con pannelli in cartongesso, modulari, o con massetto a base di gesso fibrorinforzato.
“L’attenzione alle tematiche energetiche e la tendenza all’utilizzo di terminali a bassa temperatura stanno contribuendo alla diffusione dei sistemi radianti, una soluzione razionale ed innovativa, che permette di riscaldare e raffrescare edifici di ogni tipo, soddisfacendo le più diverse esigenze di spazio, comfort e qualità”, spiega Agostinetto. “Oggi è necessario climatizzare sia in inverno che in estate e se si considera che la climatizzazione estiva supera per importanza quella invernale e comporta un maggior utilizzo di risorse energetiche, allora si comprende il valore dei sistemi, che consentono notevoli risparmi sui costi di gestione e, potendo usare fonti alternative, aiutano l’ambiente”.
Elementi, questi, che non lasciano indifferenti i consumatori. Sempre più italiani, infatti, fanno ricorso agli impianti radianti. Il più diffuso è quello a pavimento, “un tempo utilizzato per il riscaldamento invernale, poi impiegato in ambito residenziale in virtù delle sue ottime caratteristiche, si è evoluto ed affinato ed oggi è sempre più usato anche in estate per il raffrescamento di edifici nuovi e in ristrutturazione del settore residenziale, terziario e industriale”, spiega ancora Agostinetto.
“Negli ultimi anni si sono sviluppati e diffusi anche gli impianti a parete e a soffitto. Soprattutto questi ultimi mostrano un interessante trend di crescita, grazie alle notevoli caratteristiche che li rendono applicabili nei moderni edifici anche laddove il sistema a pavimento presenta delle difficoltà: in particolare la superficie del soffitto è quasi sempre interamente disponibile, il sistema presenta una bassa inerzia termica e ottime prestazioni in funzionamento estivo”.
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L'autore
Roberta Pizzolante
Giornalista pubblicista dal 2005 e scrive di scienza, ambiente, energia, diritti umani e questioni etiche e sociali. Salentina di nascita, romana d’adozione, è laureata in Sociologia e ha un master in “Le scienze della vita nel giornalismo e nei rapporti politico-istituzionali” conseguito alla Sapienza. Fa parte della redazione di Galileo e Sapere e collabora con Le Scienze, Mente & Cervello, Terre di Mezzo street Magazine.
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