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Fonti green

Grid parity, un traguardo per le rinnovabili

La piena competitività di costo con le fonti fossili consentirebbe di fare a meno degli incentivi statali, per un’energia sostenibile anche finanziariamente

Scritto da il 18 febbraio 2013 alle 8:30 | 1 commento

Grid parity, un traguardo per le rinnovabili

Le fonti rinnovabili hanno tantissimi pregi, tra cui ovviamente la produzione di elettricità a emissioni zero. Il difetto, inutile nasconderlo, è fondamentalmente quello del costo degli incentivi, indispensabili per spingere sul mercato queste tecnologie, sicuramente immature rispetto a quelle su cui si è sempre basata la produzione elettrica.

Ecco perché tra operatori ed esperti del settore una delle parole più adoperate è quella di grid parity: si tratta di una condizione in cui l’energia elettrica prodotta a partire da fonti di energia rinnovabili (sole, vento, maree, etc.) ha lo stesso o minore costo dell’energia elettrica prodotta tramite fonti di energia tradizionali, cioè le fonti fossili. In sostanza, quindi, la produzione di energia rinnovabile diventa finanziariamente sostenibile senza dover ricorrere agli incentivi statali.

La domanda da un milione di dollari è quando le rinnovabili raggiungeranno questa auspicabile condizione; la risposta è ovviamente, molto articolata. Tutto dipende dalla singola fonte (solare, eolico, biomasse, ecc) e anche dalle latitudini considerate: dove tira meno vento o splende meno Sole è evidente che la produzione rinnovabile sarà meno consistente e, dunque, i tempi per la grid parity tendono ad allungarsi.

Un tentativo di superare la dimensione geografica è stato fatto da una recente analisi dell’Irena (Agenzia internazionale per le energie rinnovabili) sulle diverse fonti: le migliori soluzioni eoliche e la biomasse da filiera corta sembrano già sostanzialmente aver raggiunto ovunque la competitività con le risorse fossili, mentre il fotovoltaico, nonostante il repentino calo dei prezzi dei pannelli, è ancora abbastanza lontano dal traguardo.

Eppure in Italia di grid parity se ne parla soprattutto per quest’ultima tecnologia, considerata anche la prossima fine dei sussidi del Conto energia. Alcune formule commerciali che iniziano a essere proposte sul mercato,  in effetti, promettono la convenienza del fotovoltaico in assenza di incentivi: il requisito quasi sempre richiesto  è quello di un elevato livello di autoconsumo dell’energia solare prodotta (in realtà non sempre possibile), nonché lo sfruttamento del meccanismo dello scambio sul posto, che è però una particolare forma di sostegno economico pubblico alla generazione da fonti pulite; talvolta si consiglia anche l’utilizzo delle detrazioni fiscali.

Insomma, nonostante gli slogan commerciali, in Italia la grid parity per il solare non è ancora arrivata, perlomeno non a tutte le latitudini e per tutte le tipologie di impianti; è però vero che, anche in assenza di incentivi, scegliendo il fotovoltaico si ha la certezza del costo dell’energia per tutta la durata della vita dei pannelli, ossia 25 anni. Il prezzo dell’elettricità da fonti fossili, invece, in questo intervallo temporale, è inevitabilmente destinato ad aumentare.


Commenti

È stato inserito 1 commento.

  • felix
    scrive il 18 febbraio 2013 alle ore 18:09

    per approfondire l'argomento consiglio di leggere il libro . oltre la grid parity : http://www.dailyenmoveme.com/extra/mercato_italiano_energia_elettrica/il_libro.html

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L'autore

Gianluigi Torchiani

Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili


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