settore idrotermosanitario
Grandi e piccoli della filiera del solare termico
Le aziende tedesche dominano il mercato globale. In Italia buona parte del fatturato è in mano a operatori tradizionali del settore calore non specializzati
Dietro i pannelli termici che vediamo installati nelle case o nei capannoni c’è una filiera industriale, magari non complessa e frammentata come quella del fotovoltaico ma, sicuramente, di tutto rispetto.
Come evidenzia un’analisi dell’Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano le principali imprese focalizzate sulla produzione di materiali assorbenti impiegati per la realizzazione dei collettori solari termici sono tedesche e hanno prodotto, nel corso del 2011, circa 3,4 milioni di m², ossia un volume pari oltre due volte e mezzo le vendite realizzate nel corso dell’anno in Germania e circa 8 volte quelle italiane. Una parte consistente della loro produzione è destinata ai mercati cinese e statunitense, oltre all’impiego per applicazioni nel solare termodinamico e di altri comparti.
Per quanto riguarda le imprese specializzate nella fabbricazione di collettori solari, circa il 55% della produzione europea è in mano ad aziende tedesche, nonostante esistano alcuni importanti operatori in Austria e in Turchia. Tra le principali imprese europee che operano nel comparto idrotermosanitario e che si occupano, accanto al loro core business, della realizzazione di collettori solari termici e, in alcuni casi, anche della progettazione e installazione degli impianti, ci sono l’italiana Ariston Thermo, l’olandese BDR Thermea e le tedesche Bosch Thermotechnik, Vaillant Group, Viessmann e Wolf.
La filiera del solare termico in Italia ricalca molto da vicino la tradizionale struttura del settore idrotermosanitario. Secondo l’analisi del Politecnico di Milano molti degli operatori che attualmente popolano la filiera del solare termico sono in realtà gli stessi che tradizionalmente occupano il mercato del “calore” in Italia (“operatori tradizionali”).
A questi player, se ne affiancano altri, la cui origine può essere direttamente ricondotta allo sviluppo del solare termico in Italia: sono i cosiddetti “installatori evoluti” e “distributori evoluti”. Gli operatori tradizionali ( Ariston, Ferroli, Riello, ecc) controllano circa il 60% del mercato italiano e sono presenti da alcuni anni nel settore del solare termico che, però, rappresenta solo una parte marginale del loro giro d’affari.
Una buona fetta del mercato è nelle mani dei “distributori evoluti”, che sono soprattutto rivolti al settore industriale e terziario e rappresentano la “testa di ponte” dei grandi operatori internazionali. Infine, una quota più piccola è nelle mani degli installatori evoluti, che si interfacciano direttamente con i produttori e sono specializzati sui piccoli impianti.
Condividi
Tag
L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
Ultimi articoli
Più letti della settimana
- Come scegliere una stufa a pellet : Consumi, costi e dati tecnici sono i parametri riportati sull’etichetta dell’apparecchio e le caratteristiche della stan...
- NovaSomor vince la prima edizione del Klimahouse Startup Award : La startup di Rimini ha ideato un motore solare termodinamico a bassa temperatura applicato al sollevamento delle acque...
- Tutti gli studi : ...
- Amianto, quando la minaccia si nasconde in casa : Chi chiamare se sospettiamo di avere manufatti o coperture in cemento-amianto a casa nostra...
- Pellet di qualità, istruzioni per l’acquisto : Quali sono i parametri utili per il consumatore all’acquisto del pellet? Qualità, innanzitutto, ma anche la lettura dell...