Trasporti
Giappone: nuovo concept contro le emissioni marine
Il gruppo nipponico ECO Marine ha appena presentato un progetto innovativo contro l'inquinamento causato dalle grandi imbarcazioni
Circa 50.000 navi mercantili trasportano quasi il 90% delle merci mondiali, rendendo il trasporto marittimo indispensabile per l’economia globale. Anche se le imbarcazioni rappresentano la tipologia di trasporto più rispettosa dell’ambiente, il settore è responsabile per circa il 3% delle emissioni globali di CO2.
Pur in mancanza di una regolamentazione condivisa a livello internazionale sulle emissioni generate dai trasporti via mare (anche se l’International Maritime Organisation sta lavorando in questa direzione con l’adozione di linee guida a partire dal gennaio 2013), sono numerose le soluzioni messe in campo da scienziati e ricercatori per migliorare l’efficienza delle imbarcazioni.
Le tecnologie oggi disponibili intervengono non solo a livello di combustibili alternativi per la propulsione, ma anche a livello di performance, attraverso soluzioni orientate, ad esempio, ad ottimizzare l’idrodinamica dello scafo e delle eliche o a recuperare energia dai gas di scarico.
In questa ambito rientra il nuovo progetto firmato dal gruppo giapponese Eco Marine Group che ha recentemente presentato uno speciale sistema in grado di sfruttare la potenza del vento e del sole per alleggerire l’impatto ambientale delle grandi navi oceaniche. Il progetto, avviato nel maggio 2011, ha già attirato l’attenzione internazionale.
L’innovativo concept – denominato Aquarius Ship Design Eco – si basa sul sistema Aquarius MRE, una tecnologia che integra pannelli solari, moduli per lo stoccaggio energetico, sistemi di controllo computerizzato e un design avanzato a vela rigida per risparmiare carburante e ridurre le esalazioni nocive.
Flessibile e facilmente configurabile, il sistema a basse emissioni giapponese è stato studiato per poter essere applicato ad una vasta varietà di formati e tipologie di imbarcazioni: dalle petroliere ai traghetti passeggeri, dalle navi cargo fino a quelle da rilevamento, anche senza equipaggio. L’azienda non esclude inoltre la possibilità di equipaggiare in un prossimo futuro le navi con altre soluzioni per il risparmio a livello di combustibile come sistemi avanzati di propulsione elettrica, carene dal design ottimizzato e tecnologie per il recupero del calore di scarto. La società stima che una combinazione di tutte queste tecnologie potrebbe generare un economia di carburante pari o addirittura superiore al 40%, riducendo le emissioni di gas quali ossidi di zolfo e di azoto. Con il risultato di un drastico calo dell’impronta di carbonio della nave.
Al momento il sistema Aquarius MRE e le navi Aquarius sono ancora concept in fase progettuale: il Gruppo sta cercando partner disponibili a sviluppare ulteriormente la tecnologia e a registrare nuovi brevetti.
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L'autore
Camilla Mastellari
29 anni, Camilla Mastellari è giornalista e si occupa di comunicazione dal 2006. In veste di redattrice freelance ha scritto e continua a scrivere di temi quali ecosostenibilità, tecnologie nei paesi in via di sviluppo e giustizia sociale. Laureata in lingue e letterature straniere è nata a Torino, ma vive a Milano da almeno un decennio.
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