energia e mercati
Fotovoltaico, luce sui grandi investitori UE e ombre sull’Italia
Modifiche normative retroattive che non aiutano a creare fiducia negli investitori e un mercato tra i più frammentari: ecco l’Italia fotovoltaica
Non ci sono solo gli operatori italiani del settore e, in Europa, l’Epia a prevedere conseguenze negative per il futuro del fotovoltaico in Italia a livello di investimenti esteri, complice lo “spalma incentivi”. Anche un rapporto della società di consulenza olandese Solarplaza, dedicato a fare un identikit degli investitori top 20 nel fotovoltaico europeo, sottolinea che le modifiche normative retroattive danneggiano la stabilità del mercato, e quindi la fiducia degli investitori nel solare. E cita, quale esempio recente, proprio il Belpaese.
Ma guardiamo all’analisi di Solarplaza sull’Europa, che ha guidato il percorso di sviluppo del solare in tutto il mondo ed è il mercato regionale più maturo, con una capacità di corrente installata di oltre 80 GW (dati EPIA, Global Market Outlook 2014-2018). Tutte le previsioni prevedono una crescita in termini di investimenti che, pur non notevole, rimane stabile per il fotovoltaico in Europa.
Quanto traspare dall’analisi è che i fondi di investimento dominano la classifica. Dove sono localizzati i più grandi portafogli? In Germania e Regno Unito. Nella top 10 ben nove sono stanziati nei due Paesi: l’Italia è sesta (RTR Energy) e ricompare al 14esimo posto con Enel Green Power (che però è la prima azienda a livello assoluto) e al 18esimo con VEIGreen.
In termini di frammentazione le note positive riguardano il Regno Unito: qui i primi dieci più grandi investitori detengono il 68% della potenza installata. Italia e Germania mostrano il più alto livello di frammentazione: in Italia i top 10 detengono solo il 10,3% (peggio in Germania, con il 6,6%).
Differenze significative si possono osservare da Paese a Paese anche in termini di dimensioni del portafoglio. Guardando solo i primi 10 investitori nei maggiori mercati del fotovoltaico, la Germania è al primo posto con una dimensione media di 173 MWp; “tuttavia, se non si tenesse conto di Enerparc (primo nazionale e primo europeo, con 700 MW), questa media sarebbe notevolmente più bassa (120 MWp)”, segnala sempre Solarplaza. Il Regno Unito segue con una dimensione media del portafoglio di quasi 141 MWp che scenderebbe a 91 MWp non considerando in questo caso Lightsource RE (principale investitore nazionale e secondo in Europa, con 608,4 MW).
In terza posizione troviamo l’Italia, con una dimensione media del portafoglio di 99,6 MWp. Francia e Spagna seguono a distanza, con una dimensione media rispettivamente di 78,8 e 63,5 MWp.
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L'autore
Andrea Ballocchi
Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.
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