Riscaldamento domestico
Fiper: le biomasse sono virtuose
L’associazione di categoria replica allo studio di Nomisma energia che aveva messo in luce gli effetti negativi per l’inquinamento
La pubblicazione dello studio Nomisma energia sugli effetti negativi per l’inquinamento prodotti dall’utilizzo di biomassa per il riscaldamento domestico ha, come prevedibile, scatenato una serie di reazioni nel settore.
Su tutte quella di Fiper, che rappresenta gli operatori della filiera legno energia: innanzitutto, l’associazione di categoria conferma il boom delle biomasse a uso energetico nel nostro Paese, con circa 20 milioni di tonnellate utilizzate nel 2012. Il dato rappresenta una stima, dal momento che non esiste un dato statistico attendibile che censisca l’impiego effettivo di biomassa legnosa, soprattutto per quella impiegata in ambito domestico.
In attesa della verifica dei dati sull’inquinamento, l’associazione di categoria ribatte sul tema delle mancate accise per l’uso di biomassa ai fini energetici, contestato dallo studio Nomisma energia: secondo Fiper per calcolare il reale costo-beneficio dell’impiego delle biomasse a fini energetici è necessario contabilizzare il vantaggio economico e ambientale che queste producono nella gestione e messa in sicurezza del territorio.
«Il ministero dell’Ambiente nell’analisi degli eventi climatici estremi (alluvioni, frane, incendi) a partire dagli anni Ottanta ha calcolato nell’ordine di 3,5 miliardi euro/annui, il costo degli interventi di ripristino che pesano sull’economia nazionale. In un orizzonte di medio lungo periodo, sarebbe opportuno calcolare, anche economicamente, il “costo politico” della quasi totale dipendenza estera per l’approvvigionamento di gas, gpl e gasolio», sottolinea Fiper.
La lobby delle biomasse apre comunque ad alcune modifiche nell’incentivazione, chiedendo l’eliminazione del coefficiente k=1,8 ai CV riconosciuto agli impianti che producono energia elettrica dall’impiego delle biomasse legnose, senza utilizzare il calore prodotto. Questo incentivo avrebbe distorto il mercato di approvvigionamento delle biomasse a scapito delle aziende di teleriscaldamento che producono energia termica senza incentivi, non favorendo l’uso virtuoso di questo combustibile attraverso la cogenerazione.
L’auspicio di Fiper, in conclusione, è che il nuovo Governo rivisiti la Strategia energetica nazionale, e che le risorse destinate alla ricerca di nuovi giacimenti di idrocarburi o a metanizzare aree montane a bassa densità abitativa, siano destinate a promuovere filiere virtuose come quella della filiera bosco legno energia.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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Pier Luigi Caffese
scrive il 20 febbraio 2013 alle ore 14:11
La ricerca Nomisma è paccotiglia per chiedere la diminuzione della carbon tax con la marcia su Roma che faranno ridere l'Italia giovedi a roma.Poi leggetevi il rancoroso Clo' che da il peggio di se' in una intervista a Shippingonline.Per Lui il mondo è fermo a 40 anni fa,si deve trivellare,non si paga niente in tasse o royalties(4% contro il 70% degli arabi),si rovina il mare co boron e spilling.Noi non roviniamo mai il mare,progettiamo biofuel dal mare che Clo' non sa nemmeno che esistono,e ci facciamo insultare da vecchie cariatidi fossili.A bologna c'è il mare? Cosa ne sa del mare? Cosa sa di trivellazioni al boron? Perchè non vuole i biofuel fatti con acqua,mare,vento in mare,biomasse.Povera Università italiana come sei ridotta!