Film sottile, il futuro del fotovoltaico è già oggi
La necessità di ridurre la materia prima impiegata spinge la tecnologia, ma la sfida di far quadrare investimenti e redditività resta aperta
Enel Green Power e Marcegaglia in Italia, First Solar negli Usa e GE in Brasile. Molti big del fotovoltaico si stanno lanciando nella disfida del film sottile, tecnologia che richiede un minor impiego di silicio per produrre energia elettrica, e per questo motivo incontra le esigenze attuali di contenimento dei costi. La materia principe del solare è presente in abbondanza, ma allo stato puro risulta costoso, tanto da indurre molte aziende a rinviare gli investimenti (nonostante i rendimenti attesi) in mancanza di liquidità necessaria. Il film sottile consente di ovviare a questo problema utilizzando strati molto sottili di silicio. L’altro lato della medaglia è costituito da una minore efficienza della tecnologia, tasto sul quale si sta sviluppando la ricerca.
Gli esempi italiani
Nei giorni scorsi il gruppo Marcegaglia ha presentato a Taranto uno stabilimento per produrre lamiere e pannelli fotovoltaici “thin film”, destinata in prevalenza all’integrazione sui tetti di capannoni e strutture industriali. Il manufatto è stato ristrutturato rispetto al vecchio impiego industriale e anche questo è un fatto positivo sul fronte della sostenibilità.
A breve anche il Cis di Nola potrà contare su un impianto di questo tipo. Durante i festeggiamenti per i 25 anni di attività, i vertici della città degli affari campana hanno presentato l’impianto in fase di ultimazione che permetterà alla rete d’imprese presente in loco di raggiungere il sostanziale pareggio energetico. L’impianto è stato realizzato da Enel Green Power produrrà fino a 27 megawatt e sarà il più grande d’Europa nella sua tecnologia.
Oltreoceano si susseguono le iniziative
Sono numerose anche le iniziative in corso nelle Americhe. Il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha da poco messo a disposizione 646 milioni di dollari per un impianto a film sottile da 230 MW dell’Antelope Valley Solar Ranch 1 Project, che sarà realizzato con moduli a film sottile al telloruro di cadmio di First Solar in California. Mentre General Electric fornirà moduli con questa tecnologia per contribuire a creare una centrale da 50 MW nello Stato di Cearà, in Brasile.
Le stime degli analisti
Secondo il Centro di Ricerca della Commissione europea, il mercato del fotovoltaico raddoppierà entro i prossimi cinque anni e l’Europa resterà il maggiore mercato al mondo. Lo studio indica anche le sfide da affrontare: secondo il rapporto, per mantenere la crescita, le industrie dovranno ridurre la quantità di silicio usata per ogni cella e aumentare la fabbricazione di pannelli a film sottile. Raggiungere il traguardo non sarà semplice, non solo per i già citati limiti attuali della tecnologia. Negli ultimi mesi sono falliti tre produttori statunitensi di questo comparto: Solyndra (indicata come azienda simbolo dell’innovazione dal presidente Barack Obama), Evergreen Solar e Spectra Watt. Segno evidente che la vera sfida si basa sulla capacità di trovare un equilibrio tra investimenti e redditività in un contesto in cui rapporto di fiducia con il mondo del credito è ai minimi storici.
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L'autore
Luigi Dell'Olio
Luigi dell'Olio, giornalista pugliese free-lance, vive a Milano, dove si occupa di temi legati all'economia, alla tecnologia e alle energie rinnovabili.
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