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L'Europa finanzia efficienza energetica e rinnovabili: Italia indietro

Dall’UE 68 mln per efficienza energetica e rinnovabili. I ritardi italiani

L'Europa finanzia con il programma Intelligent Energy progetti su fonti rinnovabili ed efficienza energetica. Italia indietro su efficienza energetica e certificati bianchi

Scritto da il 25 gennaio 2011 alle 15:04 | 1 commento

Dall’UE 68 mln per efficienza energetica e rinnovabili. I ritardi italiani

Photo: Paspog


Qualche giorno fa il presidente Barroso della Commissione europea, Jose’ Manuel Barroso, aveva dichiarato che l’Europa è indietro nel recupero dell’efficienza energetica tanto da aver indetto per gli inizi di febbraio una conferenza per discutere su questi temi.

Arriva proprio dall’UE una pioggia di finanziamenti nell’ambito del programma EIE Intelligent Energy: l’Europa ha messo sul piatto 58 milioni di euro che serviranno da subito per realizzare 44 progetti che si occuperanno di ampliare l’uso delle fonti rinnovabili e migliorare i livelli di efficienza energetica. Su circa 3000 proposte arrivate dai 27 paesi membri sono stati selezionati 349 progetti di piccole e medie imprese, amministrazioni pubbliche e non governative.

Tra i tanti progetti finanziati c’è EUROCEIN che si occupa di sviluppare un mercato dell’energia oceanica nel periodo 2010-2050 affrontando questioni fondamentali per questo tipo di energia come impatto ambientale, lo sviluppo del mercato, la pianificazione sul territorio. L’iniziativa CASCADE coinvolgerà 18 grandi città europee tra cui anche Milano in eventi tesi nel fare rete nel settore dei trasporti, delle energie rinnovabil, della riqualificazione a basso consumo energetico.

L’idea di EUROTOPTENMAX invece è quella di fornire informazioni ai consumatori sui prodotti che consumano meno energia con indagini di mercato continuamente aggiornate su 19 siti web nazionali. AFTER ha l’obiettivo di ridurre il consumo di energia di circa 500.000 abitazioni di cittadini europei attraverso uno studio di riqualificazione energetica dei moduli abitativi e degli alloggi. Il settore dei trasporti e il suo impatto ambientale verrà analizzato con C-LIEGI che si occuperà di ottimizzare le operazioni di trasporto merci nei centri cittadini e impiegare motori ecologici nel tentativo di ridurre i consumi di almeno il 20%.

L’Unione Europea ha già pubblicato per il 2011 il nuovo bando (la cui call resterà aperta fino al 12 maggio) dello stesso programma CIP- EIE – Energia Intelligente per l’Europa aumentando le risorse che ora ammontano a 67 milioni di euro.

Il nuovo bando si concentrerà su efficienza energetica ed uso razionale delle risorse energetiche (12 milioni di euro), fonti di energia nuove e rinnovabili (16 milioni di euro), energia nei trasporti (12 milioni di euro), iniziative integrate (27 milioni di euro), iniziative di formazione e di qualificazione della mano d’opera edile nel campo dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili, promozione dell’efficienza energetica nell’industria per progetti da avviare a partire da gennaio 2012. La durata massima dei progetti sarà di 3 anni.

Finora efficienza energetica e risparmio energetico sono andati di pari passo poi si è compreso che prevedevano due atteggiamenti diversi sull’utilizzo dell’energia. L’ “uso razionale dell’energia”  è stato sostituito nel tempo con  ”uso intelligente”, aggettivo che è diventato il nome dell’IEEA (Intelligence Energy Europe), agenzia che si occupa d’incentivare le energie rinnovabili.

D’altronde che Green Economy equivalesse ad efficienza energetica lo avevano sostenuto nel Wikibook Green Economy realizzato ad Ecomondo 2010 tantissimi operatori del settore energia. La stessa Autorità per l’Energia Elettrica e il GAS (AEEG) nel piano strategico nazionale triennale 2011-2013 per l’energia elettrica il gas in Italia ha delineato l’importanza dello sviluppo della efficienza energetica e della innovazione tecnologico industriale con la necessità di innovare l’efficienza degli impianti del parco elettrico, nei servizi infrastrutturali, negli usi finali, promuovendo anche il meccanismo dei titoli di efficienza energetica in ambito europeo.

Nel documento si legge che “l’obiettivo di sostenere l’efficienza energetica costituisce dunque un imperativo ambientale ma altresì una importante prospettiva economica per il Paese. La ricerca e l’investimento in tecnologie efficienti rappresentano, infatti, non solo una rilevante occasione per lo sviluppo dell’economia e dell’occupazione, ma anche una opportunità per la riduzione della dipendenza energetica dell’Italia dall’estero”.

Inoltre tra le linee dell’AEEG c’è quella di garantire il funzionamento ed il monitoraggio del mercato dei titoli di efficienza energetica (i certificati bianchi Tee) che vanno aggiornati e regolati con nuove schede tecniche per soddisfare in pieno l’obbligo di risparmio energetico di privati ed aziende. Una recente ricerca prodotta da Federutility e Anigas ed elaborata da BIC (Business integration partners) ha infatti mostrato che gli obiettivi per il 2010 previsti dal Piano di azione nazionale per l’efficienza energetica (Pan) in materia di certificati bianchi sono stati raggiunti solo nel comparto residenziale, che nel 2009 è arrivato al 97% del target previsto.

Il 98% degli interventi si è concentrato nella sostituzione di lampade ad incandescenza con dispositivi a risparmio energetico mentre è andata molto peggio al terziario e al settore industriale che hanno raggiunto rispettivamente il 5 e lo 0,4% degli obiettivi stabiliti dal Pan. Non hanno dato i risultati aspettati gli interventi di isolamento delle pareti degli edifici, l’adozione di sistemi di riscaldamento efficienti, la cogenerazione ad alto rendimento e l’efficientamento dei sistemi di illuminazione industriali, settori in cui c’è ancora molto da fare.

Marcella Pavan dell’Aeeg, intervenuta al convegno organizzato da ISES Italia “Fonti rinnovabili ed efficienza energetica: le prospettive per le Aziende dei servizi pubblici locali” aveva dichiarato che “l’84% dei Tee emessi tra il 2005 e il 2009 sono appannaggio di società di servizi energetici e appena 15 soggetti sui 130 totali posseggono il 70% dei titoli. Inoltre solo lo 0,6% dei certificati bianchi emessi, inoltre, riguarda aziende che hanno razionalizzato gli spostamenti dei propri dipendenti grazie alla figura dell’energy manager.”


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L'autore

Dario Salvelli

Dario Salvelli, 27 anni, blogger e freelance, studia ingegneria elettronica alla Seconda Università di Napoli. Collabora con Nòva 24 de Il Sole 24 ore, WIRED, Excite Italia. Segue i temi legati all'innovazione e all'ICT e si occupa di comunicazione, marketing e consulenze per i social media.


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