Come scegliere una stufa a pellet
Consumi, costi e dati tecnici sono i parametri riportati sull’etichetta dell’apparecchio e le caratteristiche della stanza dove si collocherà la stufa
Sul mercato sono presenti numerosi modelli alimentati a pellet, piccolo concentrato di segatura di legno non trattato e pressato, con estetica e tecnologia differente. Per quanto riguarda il secondo aspetto bisogna verificare l’esistenza dei presupposti di base per installare la stufa, quali la possibilità di posizionare la canna fumaria e una presa d’aria, ossia un foro di areazione che deve essere collegato con l’esterno dell’abitazione, la presenza di una presa elettrica per l’avvio e il funzionamento.
Per prima cosa bisogna decidere se optare per la tipologia ad aria oppure per quella ad acqua (idro). Quest’ultima permette di produrre acqua calda per uso sanitario e per i radiatori. La stufa ad aria consente di diffondere l’aria calda in più stanze, previo sistema di canalizzazione. Le dimensioni della stanza sono importanti, infatti circa il 30 % del calore prodotto dalla stufa rimane nella stanza, quindi se di potenza elevata potrebbe renderla invivibile.
Come sottolinea Annalisa Paniz, responsabile biocombustibili solidi dell’Aiel (Associazione italiana energie agroforestali), nel libretto della stufa deve essere riportato il marchio CE, l’indicazione della normativa in base alla quale l’apparecchio è stato testato, la potenza della stufa, il rendimento in termini percentuali, il valore di emissione di CO2 che deve essere inferiore allo 0,04% ( più basso è il valore, meno inquina) e il nome della casa produttrice che deve essere in grado di garantire una rete capillare di assistenza su tutto il territorio nazionale, per la manutenzione annuale.
Quali sono i consumi? Il pellet ha normalmente un potere calorifico pari a 4,6 kWh/kg. Una stufa da 9 kW con rendimento dell’87% nel suo funzionamento alla massima potenza consuma in un’ora 2,25 kg, mentre nel funzionamento al minimo consuma di 600 grammi di pellet all’ora. Per quanto riguarda il costo medio del riscaldamento siamo sui 70 euro per MWh contro i 90 euro del gas metano.
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L'autore
Anna Simone
Anna Simone è una Sociologa Ambientale e si occupa di tematiche ambientali dal punto di vista sociale e culturale, contestualizzando quello che succede al posto in cui è successo per comprenderlo, analizzarlo e spiegarlo. È autrice del blog Ecospiragli.
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Lorenzo Del Bianco
scrive il 04 gennaio 2012 alle ore 13:12
Importante che sui consumi riportati sui libretti sia segnalato l'ente che li ha certificati!!! altrimenti non hanno valore in quanto è la casa produttrice che li scrive. I consumi variano da modello a modello e da ditta a ditta, resta fermo il discorso appena fatto, tutto deve essere certificato da enti esterni!
Anna Simone
scrive il 04 gennaio 2012 alle ore 19:30
Salve Lorenzo, grazie per l’intervento. Sì sottolineiamo che è importante leggere l’etichetta per capire quali sono gli Enti certificatori. In generale la certificazione da parte di un Ente terzo garantisce la qualità del prodotto oltre che la veridicità delle informazioni riportate. Buona serata Anna Simone
Dino
scrive il 05 gennaio 2012 alle ore 10:25
Il pellet è di moda. Certo è comodo e costa meno del gas. Peccato, però, che non viene menzionato che chi vuole risparmiare veramente, fa bene a scegliere la stufa a legna! I prodotti a legna hanno una durata maggiore, dei costi di manutenzione più bassi e anche il combustibile costa meno. Basta guardare i siti di enti indipendenti http://www.centroconsumatori.it/download/35v35d22671.pdf
Anna Simone
scrive il 05 gennaio 2012 alle ore 11:33
Buongiorno Dino, la ringrazio per l'intervento. I consumatori hanno un bel da fare prima di decidere se far vincere la "partita" al pellet oppure alla legna! Il pellet ha il vantaggio di occupare poco spazio, di avere una autonomia di funzionamento fino a 48 ore(caricando al massimo il serbatoio interno, di programmare l'accensione e lo spegnimento (grazie alla gestione elettronica delle stufe a pellet). Come risvolto della medaglia ha un costo maggiore e gli apparecchi si spengono se va via l'elettricità. La legna costa un 40% in meno, riscaldando un 10% in meno rispetto al pellet. A questo bisogna tuttavia aggiungere che sporca e occupa più spazio. Buona giornata Anna Simone
Toni Russo
scrive il 05 gennaio 2012 alle ore 12:08
La scelta dell'acquisto di una stufa a pellets deve tener conto anche di altri fattori. Uno molto importante é la rumorosità della stufa stessa. Il meccanismo di approvvigionamento del pellets (normalmente una coclea), il sistema di aspirazione e insufflazione dell'aria comburente e la ventola di distribuzione dell'aria riscaldata (oppure la pompa per distribuire l'acqua) sono tutti apparecchi che producono rumori meccanici. Dipende da dove é posta la stufa quanto questa rumorosità possa essere fastidiosa. La stessa stufa installata in corridoio o in soggiorno dà percezioni totalmente diverse. Pertanto consiglio di "ascoltare" la stufa in funzione prima dell'acquisto. Rivolgetevi a rivenditori che installino la stufa (é obbligatoria una certificazione anche dell'installazione e della canna fumaria - va escluso il fai da te), ne garantiscano la manutenzione periodica e vi spieghino bene come effettuare la pulizia ordinaria, imprescindibile per un buon funzionamento. Fondamentale é la scelta dei pellets. Ho visto residui di combustione simili al catrame, provenienti da pellets a prezzi stracciati o addirittura truffaldini, che bloccavano in pochi mesi stufe nuove. Purtropp, la marchiatura CE spesso non é garanzia sufficiente, meglio se integrata dall'indicazione delle norme applicate (DIN, ÖNorm, EN, p. es.) Un serio rivenditore deve informarsi sulle caratteristiche dell'abitazione (isolamento, distribuzione dei locali, ecc) e non proporre stufe sovradimensionate, ma calcolare (bastano pochi dati ed un serio professionista può farlo anche a mente...) l'effettivo fabbisogno con una ragionevole tolleranza.
Toni Russo
scrive il 05 gennaio 2012 alle ore 12:33
Va anche spiegato che il potere termico di una stufa a pellets indica il rendimento effettivo della quantitá massima di combustibile standard che può essere bruciato in 1 ora. Purtroppo, non tutti i produttori sono univoci ed indicano questo valore. Alcuni indicano la potenza termica come quantitá massima di combustibile standard che può essere bruciato in 1 ora, indicando poi il rendimento effettivo in percentuale. La stufa dovrebbe essere fornita di un termostato ambiente che eviti il surriscaldamento dell'ambiente, oltre ad altri dispositivi di sicurezza in caso di difetti di funzionamento.
giuseppe
scrive il 06 gennaio 2012 alle ore 10:21
Tutti i sistemi monocombistibile hanno il problema di subordinarsi al prezzo del combustibile stesso. Prevedo che il prezzo del pellet ascenderá ben presto. La migliore soluzione è caldaie (non stufe) a onnivore. Costano di piú peró bruciano piú materiali, compreso pellets. Se quest'ultimo costa troppo, o disponete di legna perchè avete potato i vostri alberi, allora via con la legna. Poi dipende sempre dal combustibile maggiormente disponibile nel luogo dove vivi. Dalle mie parti vi è altissima produzione di olio di oliva, di conseguenza una caldaia a sansa sarebbe una buona opzione.
Anna Simone
scrive il 09 gennaio 2012 alle ore 18:30
@ Toni Russo Salve Toni, la ringrazio per l’intervento. Sono sicuramente degli ottimi consigli quelli di: scegliere il modello di stufa solo dopo averne sentito il rumore in fase di funzionamento; prediligere un pellet certificato; affidarsi a dei rivenditori qualificati che garantiscano installazione, spiegazioni complete sul funzionamento e manutenzione; infine capire “la natura” dei dati riportati sull’etichetta. Buona serata Anna Simone @ Giuseppe Salve Giuseppe, raccogliamo anche il suo consiglio di considerare le caldaie onnivore tra i prodotti disponibili sul mercato per scaldare la propria casa. Grazie per la segnalazione A presto Anna Simone
Toni Russo
scrive il 10 gennaio 2012 alle ore 13:26
@Anna Simone: salve Anna, La ringrazio per il cortese apprezzamento. Da 22 anni mi occupo di riscaldamenti "alternativi", soprattutto a legna, in Alto Adige, territorio sicuramente all'avanguardia in Italia in questo campo ed ai vertici europei, grazie al connubio tra tradizione ed innovazione. Ho sempre ritenuto fondamentale che le persone abbiano piena coscienza delle scelte anche in questo campo per migliorare la qualitá della loro vita. Il riscaldamento non dá solo comfort abitativo, ma cambia e può migliorare il modo di vivere. Sono perció sempre a disposizione per fornire informazioni e svelare qualche "trucco".
Toni Russo
scrive il 10 gennaio 2012 alle ore 13:51
@Giuseppe: per quanto riguarda le caldaie onnivore non sono proprio d'accordo. È sicuramente vero che i sistemi monocombustibile rendono possibile un oligopolio (se non un monopolio) delle fonti di approvvigionamento. Non essendo necessari grandi stabilimenti per produrre agglomerati di legno o cippato o legna o altre biomasse risultanti da produzioni locali ed essendo perfino a basso impatto ecologico, ritengo che sia in mano ai consumatori prediligere piccoli produttori a km 0, contribuendo anche alla corretta manutenzione del patrimonio boschivo ed all'utilizzo dei sottoprodotti delle produzioni agroalimentari (vade retro alle produzioni agricole per cosiddetti biocombustibili...) Ogni possibile combustibile brucia in maniera diversa, a causa del diverso contenuto di olii, cellulose, struttura della fibra, processi e temperature di combustione, umiditá. Perció é necessari, per sviluppare una combustione sostenibile, realizzare diverse geometrie di focolare e diversi parametri di combustione per ogni combustibile. Si sono avuti degli esperimenti, anche con camere di combustione variabili, che hanno ottimizzato il rendimento di un combustibile a scapito degli altri. Ed é difficile credere che il consumatore sia in grado di variare i parametri di combustione, compresi software gestionali, di volta in volta. Avremo perció dei focolari che bruciano correttamente solo un combustibile, mentre per gli altri rendono poco ed immettono veleni in quantitá nell'ambiente (le due cose sono strettamente correlate). Mi sembra perció più saggio ricercare sul proprio territorio quali sono le biomasse di cui non é prevedibile una scarsitá di scorte ed indirizzarsi al loro utilizzo, premendo affinché anche le scelte politiche ed economiche lo privilegino. Il kW/h costerá forse un pochino di più, ma il guadagno ambientale e la ricaduta sull'ambiente sono impagabili. Non preferiamo tutti le uova del contadino vicino a quelle che hanno viaggiato migliaia di km? È la stessa cosa!
Anna Simone
scrive il 11 gennaio 2012 alle ore 13:00
@Toni Buongiorno Toni, appena verranno trattate nuove tematiche sul riscaldamento "alternativo" possiamo risentirci per approfondirne i vari aspetti e dar delle "dritte" ai lettori! Grazie e a presto Buona giornata Anna Simone
Luca
scrive il 06 febbraio 2012 alle ore 06:27
.... a me pare che il punto debole reale ed effettivo sia l'esigenza di attaccarla ad un presa elettrica...appena manca la corrente si blocca tutto mentre la stufa a legna continua. ...visti i tempi e visto che è importante avere l'indipendenza di valutare la possibilità di poter eventualmente alimentare il tutto con una batteria esterna o con altro sistema... Sarebbe interessante conoscere la tensione di corrente dell'elettronica o se vi sia qualche stufa in vendita che prevede l'alimentazione indipendente.....
Anna Simone
scrive il 06 febbraio 2012 alle ore 15:16
@ Luca In effetti il bisogno di collegare la stufa a pellet a una presa di corrente elettrica rappresenta uno svantaggio. Tuttavia, proprio durante questi ultimi giorni a causa di vari black out molte persone sono rimaste senza riscaldamento visto che in generale, escludendo il camino tradizionale, i vari impianti di riscaldamento hanno bisogno dell'energia elettrica per funzionare. A presto Anna Simone
giuseppe
scrive il 02 marzo 2012 alle ore 07:57
buongiorno,volevo sapere se era possibile istallare su una stufa a pellet un accumulatore di corrente che permetta di lavorare anche in assenza di elettricita' per 24/48 ore.grazie
Anna Simone
scrive il 02 marzo 2012 alle ore 09:12
@ Giuseppe Buongiorno Giuseppe, data la specificità della sua domanda l'ho girata a un tecnico del settore, il quale afferma che è possibile installare un accumulatore di corrente, tenendo presente la potenza di assorbimento della stufa a pellet. Buona giornata Anna Simone
goblin
scrive il 26 giugno 2012 alle ore 14:58
buongiorno, dovrei scaldare circa 160mq su due piani ( circa 100 piano terra e 60 tavernetta) e mi hanno consigliato una termostufa da 18-20kw. Dato che vorrei scaldare velocemente salotto e cucina (piano terra) pensavo di posizionarla in salotto (5x4 mt), magari ventilata: corro il rischio di avere un calore eccessivo in quella stanza? Meglio posizionarla nella tavernetta, scaldando il piano terra con i soli termosifoni?Grazie
Anna Simone
scrive il 27 giugno 2012 alle ore 10:36
Buongiorno Goblin, se il tecnico a cui si è rivolto le ha indicato quel tipo di termostufa terrei in considerazione il suo parere. Se non si fida le consiglierei di rivolgersi a un altro tecnico per fare un raffronto con quanto le è stato proposto dal primo. Buona giornata Anna Simone
incerta
scrive il 14 ottobre 2012 alle ore 15:15
Salve! è ancora possibile l'installazione di una pellet senza canna fumaria? non riesco a trovare la normativa! Nel caso l'installassi ugualmente, quali sarebbero le conseguenze "legali"? grazie!!
Tiziana
scrive il 15 ottobre 2012 alle ore 21:07
Buona sera,ho lo stesso quesito di Incerta, un rivenditore mi ha assicurato che posso installare la stufa a pallets senza canna fumaria, vivo in campagna in casa singola, sarebbe sufficiente un piccolo scarico a parete....a me sembra strano...cosa mi sapete dire ?? Grazie
Marco
scrive il 15 ottobre 2012 alle ore 22:36
Salve a tutti, non so quale stufa scegliere. Se pellet o a legna...devo installare in una stanza di 45 mq, l'appartamento misura 90 mq. Aiutatemi. grazie
francesca
scrive il 16 ottobre 2012 alle ore 19:54
ho un camino in disuso e vorremmo incassarci dentro una stufa a pellet cosa mi consiglia? tenendo conto che non voglio un impianto centralizzato ma serve calore, rimanendo con i costi bassi.
Gianluigi Torchiani
scrive il 19 ottobre 2012 alle ore 12:18
Purtroppo è difficile rispondere sui casi specifici in assenza di informazioni più dettagliate sui singoli consumi domestici e sulle tipologie di appartamenti. In generale valgono le cose scritte nell'articolo, tenendo conto di una migliore efficienza complessiva delle stufe a pellet rispetto a quelle a legna. I dettaglianti sono, comunque, solitamente in grado di consigliare per il meglio. Per quanto riguarda le canne fumarie, su questo blog http://blog.palazzetti.it/it/2011/09/stufe-a-pellet-installazioni-da-brivido/ si può trovare una buona tipologia di installazioni vietate dalla normativa.
marta
scrive il 20 ottobre 2012 alle ore 21:15
Ciao, vorrei capire quanto cambia in termini di consumo tra stufe a pellet che hanno un assorbimento elettrico di 130-150W (in accensione 300W) e stufe più nuove che hanno un valore di 80-100W. grazie
toto40
scrive il 13 dicembre 2012 alle ore 22:10
salve vorrei sapere le nuove stufe a pellet,quanto consumo energenico hanno al giorno,e che prezzo hanno le stufe per una casa con 3 piani con 98 mq,sale il calore sopra le stanze nei piani superiori,grazie anticipatamente,a chi mi risponde
GIOVANNI
scrive il 29 dicembre 2012 alle ore 12:57
salve vorrei comprare una stufa a pellet idro,o visto tre modelli :MCZ -23 KW-DEL ZOTTO-20 KW -PIAZZETTI 19 KW,DOVENDO RISCALDARE 130.QUADRATI,SE E POSSIBILE COLLEGARE AD UN TERMOSIFONE PERCHE E A1.METRO DOVE DOVREI INSTALLARE LA STUFA ALTRIMENTI DALLA CENTRALINA SONO CIRCA 10 METRI ,DUE A SALIRE 6 ORRIZZONTALI,2 VERTICALE, QUALE LA DIFFERENZA TRA I DUE METODI GRAZIE PER I VOSTRII CONSIGLI CIAO GIOVANNI
giampy
scrive il 02 gennaio 2013 alle ore 11:39
buongiorno, ho un piccolo laboratorio che si occupa di fornire, in conto terzi, i marchietti in zama da applicate su stufe, caminetti, elettrodomestici etc. Cercando in internet ho trovato i suoi articoli e volevo avere più informazioni in questo campo, lei saprebbe dirmi come mai molte aziende, piccole o grandi che siano, non sfruttano il loro marchio mettendolo sui loro prodotti in modo da distinguersi rispetto alla concorrenza invece di restare anonimi?
Redazione Web
scrive il 04 gennaio 2013 alle ore 12:55
Gentili lettori, abbiamo ricevuto tantissime vostre richieste su come installare le stufe a pellet nella propria abitazione. Tekneco però è soltanto una testata d'informazione, dunque, riteniamo che la cosa migliore sia girare le vostre specifiche richieste agli operatori del settore, contattandoli ad esempio tramite l'associazione Assopellet: http://www.assopellet.it/associazione.html. Un cordiale saluto, la redazione di Tekneco
enzo marmorato
scrive il 02 febbraio 2013 alle ore 13:28
desidero sapere cosa succede per una casa di 330 m3 prendo una stufa a pellet di 20 kw il consumo di pellet aumenta o il consumo è proporzionato con il volume dalla casa da riscaldare? grazie
giuseppe
scrive il 03 marzo 2013 alle ore 17:37
da 5 anni posseggo una stufa a pellet da 6 kw un autentico gioiellino ma nel 2011 mi sono visto costretto a comperare una 12 kw canalizzata della palazzetti che mi hanno consigliato essendo una marca rinnomata.E' stata una fregatura madornale avendo delle lamiere assemblate da cani il sistema di alimentazione a stella e'sempre bloccato e imotori elettrici sono tutti made in cina se questo e' il vanto del nostro made in italy siamo proprio messi male cordiali saluti
Jacklemotti
scrive il 19 marzo 2013 alle ore 18:57
Per chi cerca consigli sulle stufe... In base alla mia esperienza personale evitate le Nordica extraflame... a meno che non vi piace ritrovarvi con un treno merci nel soggiorno! Voi direte cosa c'entra il treno? E' questo il rumore che fa quando la extraflame pulisce il braciere ( circa 1 volta ogni ora)... sono stufe rumorosissime! Per il consumo ho dei forti dubbi ... a mio parere consumano tanto.
Edilprezzi
scrive il 02 maggio 2014 alle ore 15:07
@enzo marmorato: il consumo di pellet dipende non dipende solo dal volume riscaldabile ma specialmente dalla resa energetica dell'abitazione. L'immobile è di nuova costruzione? Qual'è la classe energetica? Gli infissi sono ben isolati? Inoltre la resa dipende anche dal tipo di stufa: è canalizzata oppure è semplicemente ventilata?
Jorge
scrive il 11 marzo 2015 alle ore 19:07
Dissento per quanto sopra. L'installazione e8 cintentosa esclusivamente per quei modelli di stufa a pellet costruiti con tecnologia senza canna fumaria e cioe8, per quei modelli per i quali e8 prevista l'installazione del solo tubo di cm. 8 con fungo terminale che sporge dal muro. Questo perche8, proprio per la particolare tecnologia costruttiva, questi modelli rilasciano i cosidetti fumi ecologici del tutto esenti da ogni e qualsiasi pericolo per la salute delle persone e quindi certificati CE. La sig.ra Eralia farebbe bene a chiedere ESPRESSAMENTE al proprio rivenditore un modello di stufa a pellet (o multifire) senza canna fumaria e farsi rilasciare la prescritta certificazione che consente ed autorizza quel particolare tipo di installazione. N.B.: non deve assolutamente chiedere permessi o quant'altro agli altri inquilini e/o proprietari per questi particolari modelli di stufe a pellet.Saluti,Francesco.