Certificazione antimafia obbligatoria per l’accesso agli incentivi Gse
Il parere di Eugenio Tranchino, partner dello studio legale Watson, Farley & Williams
Tra le principali novità introdotte dal D.M. 5 maggio 2011 (Quarto Conto Energia) figura l’obbligo in capo agli operatori, ai sensi dell’allegato tecnico 3C, di presentare un certificato antimafia al fine di poter beneficiare degli incentivi erogati dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici). In un primo momento, la suddetta novità aveva ingenerato una certa preoccupazione tra i piccoli operatori che intravedevano in tale disposizione il rischio di vedere allungati i tempi per l’accesso agli incentivi. Tuttavia, era stato previsto che la disciplina concernente il certificato antimafia sarebbe stata oggetto di un successivo provvedimento del GSE che ne avrebbe illustrato dettagliatamente i contorni.
Le regole applicative
Infatti, l’11 luglio 2011, il GSE ha provveduto a pubblicare le “Regole applicative per il riconoscimento delle tariffe incentivanti previste dal DM 5 maggio 2011”. Il documento tecnico descrive le modalità, i criteri e le regole in ordine alla presentazione, valutazione e gestione della documentazione inviata al GSE.
In particolare il punto 4.2, oltre a disporre che la domanda riguardante l’accesso agli incentivi sia corredata da un certificato antimafia del Soggetto Responsabile rilasciato dalla Prefettura o in alternativa dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, stabilisce che tale onere non sussiste in una determinata serie di casi. Inoltre, la certificazione antimafia deve essere aggiornata e trasmessa su base semestrale ai sensi dell’art. 2, comma 1, del D.P.R. n. 252/1998. A seguito dell’entrata in vigore, avvenuta in data 13 ottobre 2011, del d.lgs. 159/2011 (“Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione”), il GSE, con la nota del 7 novembre 2011, conferma quanto già previsto nelle “Regole applicative per il riconoscimento delle tariffe incentivanti previste dal DM 5 maggio 2011” a proposito della presentazione del certificato antimafia e dell’eventuale esonero per alcune categorie di soggetti.
Le esclusioni
Precisa, infatti, il GSE che sono esclusi dall’obbligo di produrre il suddetto certificato, “i soggetti pubblici”, cioè una Pubblica Amministrazione, una società o impresa vigilata dallo Stato e un concessionario di opera pubblica, nonché i soggetti, anche privati, “i cui organi rappresentativi e quelli aventi funzioni di amministrazione e di controllo sono sottoposti”, per disposizione di legge o di regolamento, “alla verifica di particolari requisiti di onorabilità tali da escludere la sussistenza di una delle cause di sospensione, di decadenza o di divieto“. L’esenzione vale anche per chi esercita individualmente “attività agricola o professionale non organizzata in forma di impresa e attività di lavoro autonomo anche intellettuale“, e per quei soggetti destinatari di incentivi il cui valore complessivo, inclusi eventuali incentivi riferiti ad altri impianti, non supera i 150.000 Euro.
A tale ultimo proposito si sottolinea che l’ammontare delle incentivazioni può essere stimato “moltiplicando il valore unitario della tariffa incentivante (comprensiva di eventuali premi/maggiorazioni) per la producibilità annua, coincidente con quella indicata nella scheda tecnica finale d’impianto, per i venti anni di durata dell’incentivo“. I soggetti che rientrano nei casi di esenzione dall’obbligo della presentazione della certificazione antimafia devono compilare,ai sensi del D.P.R. n.445/2000, l’apposito modello da trasmettere al GSE per via telematica.
Resta, pertanto, confermato che coloro i quali non presentano il certificato antimafia o la relativa autocertificazione attestante una delle cause di esclusione appena elencate, perdono la possibilità di beneficiare degli incentivi previsti dal Quarto Conto Energia per il settore fotovoltaico.
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L'autore
Pierluigi Fanghella
Editore. La passione per le tematiche legate alla sostenibilità ambientale l’ha spinto a progettare una rivista: Tekneco. Lo studio e l’approfondimento di questi temi lo impegnano in prima persona per sensibilizzare alla responsabilità e al rispetto delle risorse comuni. Un impegno che costruisce, giorno dopo giorno, grazie all’informazione.
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RANDAZZO CARMELO
scrive il 02 gennaio 2012 alle ore 17:19
Buonasera, dopo tutta questa chiarissima spiegazione, vorrei porre un quesito che ad oggi il GSE non sa darmi risposta: ho realizzato un impianto da 18kwp con componenti europei ed è entrato in esercizio a giugno 2011. Visto che l'ammontare dell'incentivo supera i 150.000 euro, ho fatto richiesta alla prefettura di Caltanissetta del certificato antimafia e mi hanno risposto che per i soggetti privati non rilasciavano certificazione antimafia. Cosa devo fornire al GSE al posto di tale certificato?? Attendo con anzia Grazie