Anica
Caldaie, la rivoluzione passa anche dalla formazione
Con un mercato in fermento per la necessità di svecchiare apparecchi obsolescenti, diventa basilare formare i futuri professionisti. Da qui la proposta di ANICA
Per il settore delle caldaie si preannunzia un’autentica rivoluzione. «Ci sono 19 milioni di caldaie installate in Italia, il 70% delle quali a basso rendimento. Considerando che quello italiano è il secondo o terzo mercato in Europa, c’è quindi un enorme potenziale per operare la trasformazione del parco macchine esistenti». A dirlo è David Herzog, in veste di presidente di ANICA (Associazione Nazionale Industrie Caldaie Acciaio) al convegno “Le 5 misura per il risparmio energetico di ANICA”, tenutosi oggi all’interno di Mostra Convegno Expocomfort (MCE 2016).
Come fare risparmio energetico? È lo stesso presidente ANICA a segnalare che non è solo possibile, ma necessario dato che ogni anno si spendono più o meno 60 miliardi di euro in gas naturale e petrolio. «Possiamo risparmiare il 20% ogni anno», riqualificando le centrali termiche , per esempio, creando tra l’altro opportunità di lavoro. Ma perché si possa risparmiare ci sono strumenti in più che passano dalle leggi vigenti, alcune delle quali di recente applicazione, alla opportunità di impianti più complessi, ha ricordato Herzog. Per operare una svolta occorrono, però, professionisti in grado di operare al meglio e a questo punto sorge la questione obbligatoria della formazione. «Col 40% di disoccupazione giovanile nel nostro mercato di crescita e di prospettiva in termini di risparmio energetico dove vanno a formarsi i giovani? Chi li accoglie, chi gli fornisce le opportunità di crescere in questo settore? ANICA formazione è il primo format che vede le aziende associate aprire le proprie infrastrutture per offrire ai giovani professionisti la possibilità di crescere professionalmente» afferma il presidente dell’associazione. Contando su «stabilimenti in tutta Italia e sui professionisti più esperti, abbiamo la possibilità di fare divulgazione» al più alto livello.
Parte da qui la proposta di ANICA per favorire il risparmio energetico e insieme per crescere i futuri professionisti che si occuperanno di impianti e soluzioni ad hoc. Sono cinque i punti forti di questa proposta:
• incoraggiare la riqualificazione degli impianti obsolescenti tramite la diffusione di informazioni su risparmio energetico e incentivi, a favore dell’efficienza energetica;
• favorire la realizzazione di impianti a regola d’arte, sviluppando dei percorsi di formazione professionale per gli operatori del settore;
• promuovere il controllo e la manutenzione degli impianti;
• sensibilizzare e formare i giovani sul risparmio energetico tramite iniziative opportune;
• diffondere le informazioni relative alla normativa di settore.
Scuola-azienda, un binomio vincente per il futuro
Sulla proposta formativa avviata ne ha parlato in maniera più specifica la vicepresidente ANICA, Stefania Giacometti: «Siamo riusciti ad attivare una collaborazione sinergica con il mondo della scuola superiore, in particolare con gli istituti siti nei pressi delle nostre aziende, offrendo stage formativi all’interno degli stabilimenti; abbiamo proposto a tutti gli istituti lo sviluppo di elaborati che riguardano tre tipologie, ovvero le prospettive per il settore del riscaldamento con gas naturale, l’internet of things, la riqualificazione energetica e l’innovazione nel settore del riscaldamento. In occasione degli workshop dei prossimi giorni verranno premiati gli studenti che hanno svolto positivamente gli elaborati. Per noi è particolarmente importante questa sinergia perché da queste scuole professionali nasceranno i professionisti del futuro per cui reputiamo indispensabile questo collegamento forte tra scuole e aziende». Anche Alberto Zerbinato, del consiglio direttivo ANICA, ha ricordato il valore di questa proposta formativa: «il nostro mercato conta differenti tecnologie, ognuna con le proprie peculiarità, ma il fattore cruciale non è la tecnologia, ma la sua applicazione. Con la nostra formazione ci preoccuperemo di fare in modo che tutti abbiano il know-how, le competenze affinché le differenti tecnologie possano essere applicate nella maniera corretta».
I tre workshop del 16, 17 e 18 marzo a MCE
Nell’occasione del convegno i tre rappresentanti associativi hanno ricordato i tre workshop che partiranno da domani, il primo dei quali (16 marzo, ore 10-12 padiglione 5) si intitola “Prospettive per il settore del riscaldamento” con un focus particolare sulle caldaie a condensazione. Sarà l’occasione per presentare i dati e comprendere meglio lo sviluppo di un mercato che conta oggi circa 70 aziende, 4400 dipendenti e un fatturato diretto per le aziende del settore superiore ai 750 milioni di euro l’anno, previsto in crescita per il 2016.
A condurre il workshop sarà Cerved, una delle più importanti agenzie di rating d’Europa, che farà anche il punto anche dal punto di vista legislativo e soprattutto con l’entrata in vigore della “norma sull’Ecodesign” che ha introdotto lo scorso 26 dicembre l’obbligo di immettere sul mercato europeo solo caldaie a condensazione. Considerando che solo nel 2015 è stato venduto più di un milione di caldaie in Italia è ipotizzabile che l’entrata in vigore dei regolamenti europei porterà all’installazione di oltre 4 milioni di caldaie a condensazione in Italia da qui al 2020.
Sarà poi la volta giovedì 17 marzo (ore 10-12 padiglione 5) del convegno “Internet of things nel settore del riscaldamento”, in cui si parlerà diffusamente dell’Iot, che sta letteralmente rivoluzionando la tecnologia di molti settori industriali, ma che consegue anche un impatto sull’economia reale e sulla crescita occupazionale.
A chiudere, venerdì 18 marzo (ore 10-12 padiglione 5) “La formazione per la crescita nel settore riscaldamento”, workshop in cui si sottolineerà proprio il ruolo della formazione nella riduzione della disoccupazione giovanile e nel miglioramento dell’efficienza energetica.
Ulteriori informazioni sul sito di Anica: http://www.anicacaldaie.it
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L'autore
Andrea Ballocchi
Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.
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