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Riqualificazione degli edifici, un tema caldo

Al via il più grande progetto collaborativo d’Europa, ma in Italia c’è preoccupazione per il ritardo delle modalità di accesso agli ecobonus sui condomini

Scritto da il 10 marzo 2016 alle 8:47 | 0 commenti

Riqualificazione degli edifici, un tema caldo

Photo: Wikimedia


Il tema della riqualificazione edilizia è decisamente caldo. Ne ha parlato in questi giorni il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, affermando che «Dobbiamo migliorare le prestazioni energetiche degli edifici» di pubblica edilizia. A motivare l’obiettivo la necessità di risparmio energetico e dei conseguenti tagli delle bollette, che «sono una parte importante dell’economia delle famiglie e una voce pesante del loro bilancio. Alleggerire la bolletta da 250 euro che si paga nelle case popolari è come dire che gli dimezziamo l’affitto».
Ma non si è fermato qui: «Se falliamo la riqualificazione energetica di interi condomini è un fallimento dello Stato, delle Regioni e dei Comuni, e soprattutto nei confronti dei diritti dei cittadini, che è molto peggio», suggerendo di fare entrare in gioco le EsCo (Energy service company) per migliorare le prestazioni energetiche.

Ecobonus condomini, Architetti e Legambiente critici

Sul tema riqualificazioni ed ecobonus ci sono tornati sempre in questi giorni il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e Legambiente che in una nota congiunta «esprimono la loro preoccupazione per il grave ritardo nei tempi di definizione, da parte della Agenzia delle Entrate, delle modalità di accesso alle detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica che riguardano i condomìni, provvedimento approvato con la Legge di Stabilità 2016 ed in linea con le proposte inviate da architetti e ambientalisti a Governo e Parlamento».
Professionisti e ambientalisti segnalano che il testo approvato nella Legge di Stabilità prevede, infatti, di superare le difficoltà di accesso alle detrazioni fiscali per gli interventi edilizi attraverso la possibilità di cederli ai fornitori che hanno effettuato l’intervento che, anticipando le risorse necessarie, possono innescare un processo virtuoso di rigenerazione del patrimonio edilizio italiano.
L’accesso a questa opportunità sarebbe stato possibile solo dopo che l’Agenzia delle Entrate ne avesse definito le modalità, ovvero entro 29 febbraio 2016, «cosa che, invece, non è ancora avvenuta» sottolineano. «Considerando che le detrazioni scadono il 31 dicembre 2016 – e tenuto conto della complessità di una decisione di intervento da parte dei condomìni – è forte il rischio che i ritardi da parte dell’Agenzia delle Entrate e le incertezze rispetto all’orizzonte degli incentivi possano pregiudicarne il positivo esito».

Build Upon, un progetto corale per l’Europa

Mentre in Italia ci si interroga sulla questione, è stato dato il via ufficiale a quello che è stato definito Build Upon, il più grande progetto collaborativo al mondo sulla riqualificazione degli edifici. A lanciarlo è il Green Building Council in Europa, con una serie di 80 eventi europei il cui obiettivo è coinvolgere più di 1.000 organizzazioni in uno sforzo organizzato per ridurre le emissioni degli edifici, che rappresentano il 36% delle emissioni totali di CO2 dell’UE.
Finanziato dal programma Horizon 2020, Build Upon si propone di supportare governi, industria e società civile nell’elaborare strategie di riqualificazione nazionale, puntando a programmi a lungo termine mirati a trovare la giusta formula per riqualificare gli edifici residenziali, pubblici e commerciali di ogni Stato Membro con elevati standard di efficienza energetica. «Queste strategie devono essere aggiornate entro il 30 aprile 2017 secondo gli obblighi derivanti della regolamentazione europea» segnala il GBC in una nota.
L’idea che deve prevalere è il confronto tra i vari stakeholder per trovare una condivisione degli intenti su azioni prioritarie coordinate «per improntare le strategie nazionali con obiettivi di risparmio energetico chiari, iniziative di sensibilizzazione che coinvolgano i cittadini, corsi di aggiornamento che formino i professionisti delle costruzioni per fornire riqualificazioni di alta qualità, meccanismi finanziari come i “mutui e prestiti verdi” e politiche come i certificati di prestazione energetica più avanzati in chiave prestazionale».

Il progetto, contenente impegni per 2,35 milioni di euro coinvolge i Green Building Council di 13 paesi: Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Finlandia, Irlanda, Italia, Lettonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Turchia, ed è supportato dal network europeo del World Green Building Council.


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L'autore

Andrea Ballocchi

Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.


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