Filiera Legno-energia
Biomasse, sulle emissioni non si può semplificare
Tra vecchi e nuovi impianti ci sono differenze nei valori sino a 500 volte. Secondo l’Rse sono necessarie nuove linee guida nazionali
Non tutte le fonti di energia rinnovabile sono egualmente amate. Provate a digitare su Internet la parola “biomasse” seguita da quella “emissioni”: troverete migliaia di pagine, perlopiù con contenuti “apocalittici”. Ma anche a livello di amministrazioni pubbliche si stanno riscontrando numerose perplessità, in particolare verso il proliferare del pellet, ritenuto causa di un diffuso inquinamento ambientale.
Sull’argomento, però, occorre andare cauti, come ha ricordato Domenico Cipriano del Rse, intervenuto nel corso della recente assemblea annuale di Fiper. È inutile negare che le emissioni non esistano: anche nel caso delle biomasse, come per tutti i combustibili, un certo livello di inquinamento è inevitabile.
“Il punto chiave – ha aggiunto Cipriano – non è decidere se le emissioni sono di per sé nocive o ininfluenti. È decidere se, a parità di servizio reso (energia prodotta, calore o elettricità), queste sono un aggravio non necessario per le persone coinvolte e per l’ambiente; se rappresentano, cioè, il minimo inquinamento tecnicamente possibile al fine di ottenere lo stesso servizio”.
Inoltre, la quantità effettiva di inquinamento non è collegata soltanto al materiale in sé. Le emissioni finali, infatti, sono determinate da almeno quattro diversi fattori: 1) caratteristiche del combustibile, 2) tipo di impianto. 3) La presenza di sistemi di abbattimento/ depurazione degli effluenti 4) Le procedure di gestione utilizzate nel processo produttivo. Dunque è inutile sostenere che la biomassa sia o meno inquinante: esiste una grandissima differenza nelle emissioni tra i caminetti a legna di vecchio tipo e le moderne caldaie (fino a 500 volte). Di fatto, dunque, più che il combustibile in sé sono più importanti l’impianto e il suo trattamento.
Le ricerche svolte dal Rse, anzi, hanno messo il luce che, in taluni casi, a parità di impianto, il quantitativo di polveri fosse collegato soprattutto alla differente gestione e preparazione delle biomasse. Un aspetto che, attualmente, non è affatto preso in considerazione dalle normative sulle emissioni oggi in vigore. Per questo motivo, secondo l’esperto Rse, servirebbero delle linee guida nazionali per la progettazione e gestione degli impianti, nonché per la produzione delle biomasse.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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